Il Calendario Pirelli continua nel 2024 a raccontare la sua storia, lunga ormai 60 anni, ma questa volta la 50esima edizione di «The Cal» non solo guarda a nuovi modi per rappresentare visivamente il mondo ma lo fa addirittura lungo tre direttrici differenti: l'innovazione, i giovani e l'Africa, un continente che deve ancora trovare il suo vero ruolo globale. Filo rosso che unisce queste tematiche è il ghanese Prince Gyasi, fotografo ma soprattutto visual artist che ha studiato l'arte sotto forma di pittura, produzione di immagini, scultura e incisione e che oggi firma il Calendario Pirelli 2024. Gyasi ha iniziato passando molto tempo usando un programma di disegno per computer e cercando nuovi modi per creare immagini, fino alla svolta con la sua prima personale innovazione: la scoperta dello smartphone con cui scattava fotografie di giovani nel quartiere degradato di Jamestown (ad Accra).
Il nuovo The Cal s'intitola Timeless visto che Gyasi ha immortalato le figure per lui capaci di imprimere un segno destinato a rimanere nel tempo e a ispirare le generazioni future, facendo qui emergere il secondo tema portante, quello dei giovani (lo stesso Gyasi ha 28 anni). «Non siamo nati “senza tempo”, ma lo diventiamo», ha dichiarato il visual artist ghanese, aggiungendo che i suoi personaggi sono per lui «come dei supereroi nei quali possiamo identificarci». Ma nel concetto di «senza tempo» è compresa anche la parola chiave di questa edizione che è «futuro», ha spiegato Marco Tronchetti Provera, vice presidente esecutivo del gruppo Pirelli. «Sono foto piene di energie che ci proiettano verso il futuro. Infatti, conta la storia ma conta soprattutto la storia che contribuisce a costruire il futuro». E così nelle fotografie di Gyasi, scattate tra Londra e il Ghana, finiscono tra gli altri Otumfuo Osei Tutu II, re dello storico impero Ashanti dell'Africa occidentale, l'attrice Usa Angela Bassett e persino la modella Naomi Campbell, l'attore e regista Uk Idris Elba fino all'ex calciatore Marcel Desailly.
Nelle immagini di The Cal 2024, infine, ci sono i ricordi e le sensazioni dell'autore nella capitale ghanese Accra dove è cresciuto, parte di un continente che vive fasi alterne di crescita e benessere come lo stesso Ghana, oggi alle prese con un periodo di crisi economica dopo anni di sviluppo. Ma l'Africa è anche un continente che sta offrendo numerosi spunti artistici all'Europa e all'Italia. Basta pensare alle delegazioni che arricchiscono sempre più spesso la Biennale di Venezia ma anche città come Milano. Un nome su tutti, anche lui ghanese guarda caso: Ibrahim Mahama che a Milano ha ricoperto i caselli daziari di Porta Venezia a Milano con centinaia di sacchi di juta (oltre ad aver partecipato alla Biennale).
Quindi, non solo imprenditori e lavoratori stranieri, presenti nella Penisola, contribuiscono all'economia tricolore con una quota pari al 9% del Pil (dati Fondazione Leone Moressa), non solo per loro vengono ideati prodotti che soddisfino esigenze particolari, ma adesso è il tempo di celebrarne anche la tradizione culturale. Come ha fatto il nuovo Calendario Pirelli partendo dalla Black culture.