Francia, Macron pensa a un premier tecnico: Thierry Beaudet
Francia, Macron pensa a un premier tecnico: Thierry Beaudet
Macron cerca di far uscire la Francia dalla situazione di stallo politico in cui versa da quasi 55 giorni, cioè dalle elezioni legislative i cui risultati l’hanno sprofondata in un cul de sac politico senza precedenti. Per il ruolo di primo ministro starebbe sondando un'ipotesi tecnica, cioè l'attuale presidente del Consiglio economico, sociale e ambientale (Cese)

di Redazione Roma 03/09/2024 08:08

Emmanuel Macron cerca di far uscire la Francia dalla situazione di stallo politico in cui versa da quasi 55 giorni, cioè dalle elezioni legislative i cui risultati l’hanno sprofondata in un cul de sac politico senza precedenti, con una guerra di posizione fra Macron, i centristi, la destra e il blocco del Nuovo Fronte Popolare (Nfp), il gruppo più numeroso nell’Assemblée Nationale. Dal giro di consultazioni all'Eliseo, che vedevano in prima linea l'ex primo ministro socialista, Bernard Cazeneuve, starebbe invece emergendo la pista di un ipotetico premier tecnico, cioè Thierry Beaudet, 62 anni, attuale presidente del Consiglio economico, sociale e ambientale (Cese), ente consultivo di governo e Parlamento simile al Cnel italiano che dà voce ai «corpi intermedi» del Paese, ovvero sindacati, imprese e associazioni.

Un nuovo primo ministro. O meglio, un candidato primo ministro, un profilo al di fuori degli schemi partitici, dunque, anche se considerato vicino a istanze di sinistra. Questa sarebbe la scommessa – secondo quanto confermato da più fonti qualificate a Le Monde, Le Figaro e L’Opinion – di Macron per provare a rompere lo stallo creatosi nel nuovo Parlamento uscito dalle sorprendenti elezioni del 30 giugno – 7 luglio scorsi. Beaudet ha consacrato gran parte della carriera al sociale, al mondo della previdenza, diventando presidente della Federazione nazionale delle “mutuelles” francesi.
Aveva aspramente criticato lo scioglimento del Parlamento da parte di Macron, sul piano politico si è pronunciato per l’eutanasia e contro la legge sull’immigrazione, partecipando anche ad alcune manifestazioni di piazza. Viene descritto come uomo dalla grande capacità di “ascolto” degli interlocutori, grande lavoratore, riformatore. In sostanza: credibilità e competenza ma nessuna esperienza politica. L’ecologista Sophie Taillé-Polian l’ha bollato con uno slogan: “Monsieur Beaudet, que personne ne connait”, il Signor Nessuno. I responsabili sindacali sembrano non ostili, nel campo presidenziale, un alto esponente che vuole restare anonimo ha affermato: “È un ragazzo affascinante, della sinistra moderata, ma tra vendere consenso al Cese e andare nella fosse dei leoni all’Assemblée Nationale, c’è un po’ di differenza...”. 

Se la nomina sarà ufficializzata, per Beaudet si porrà subito il problema di trovare una maggioranza. La scommessa di Macron sarebbe quella di attrarre la benevolenza in Parlamento del Fronte Popolare, o per lo meno di una sua ampia fetta, ma anche – necessariamente – dei centristi e dei Repubblicani (ex gollisti). Solo così ci sarebbero i numeri per varare un nuovo governo.