Edilizia sanitaria, il governo affianca le regioni per aiutarle a non perdere i fondi a disposizione per ospedali e infrastrutture sanitarie: degli originari 23 miliardi di euro assegnati per questa specifica voce, infatti, in questi anni sono stati sottoscritti accordi di programma per soli 13 miliardi, cioè il 56,6% delle risorse da impiegare; e quasi la metà dei 21 soggetti beneficiari delle assegnazioni (le Regioni) si collocano al di sotto di questa media. Il tema è particolarmente spinoso perchè per la salute ora, ora, ci sono a disposizione dell'Italia ulteriori investimenti per circa 20,23 mld di euro (15 mld Pnrr; 1,71 mld da React EU, e 2,89 mld del Piano nazionale complementare) che dovranno essere realizzati nei prossimi anni, e comunque dovranno essere attivati in soli 4 anni. Quindi, occorre spendere bene prima quello che già c'è.
Per cercare di non perdere queste risorse, e avviare una collaborazione tra Stato e regioni, si è insediato a Palazzo Chigi il Tavolo tecnico interistituzionale in materia di edilizia sanitaria, riqualificazione ed ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico coordinato dal Dipe. Al tavolo, coordinato dall’Avvocato Gabriele Pasquini, dirigente del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (Dipe) ed esperto in materia di infrastrutture e PPP, partecipano il ministero della Salute, ministero dell’economia e delle finanze, Agenas, Dipartimento per le politiche di coesione, Dipartimento per gli affari regionali, Dipartimento per la trasformazione digitale, la Conferenza dei Presidenti delle regioni e delle province autonome e la Cassa depositi e prestiti. La prima riunione si è svolta oggi, alla presenza del Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Bruno Tabacci e del Sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
'Il ruolo di questo tavolo è fondamentale. Non possiamo non utilizzare le risorse già destinate dalla legge 67/1988 per l'edilizia sanitaria. A mio avviso il lavoro del Tavolo deve essere quotidiano e costante. Ci vorrà un confronto con ogni singola Regione con lo spirito di supporto e collaborazione con quegli Enti che sono in difficolta'. Il gruppo di lavoro è nato infatti con l'obiettivo di superare le criticita' dovute alla differente capacita' di spesa e di attuazione dei programmi delle diverse Regioni. Dobbiamo voltare pagina e iniziare una nuova fase, in cui diventa decisivo spendere al più presto e al meglio tutti i fondi non ancora utilizzati', ha dichiarato il sottosegretario alla Salute Costa, intervenendo alla riunione di insediamento del Tavolo tecnico. 'E' inaccettabile che delle risorse già destinate, ben 10 miliardi non siano stati ancora spesi. Siamo consapevoli che il percorso non sarà semplice visto che stiamo parlando di risorse stanziate ma non spese dopo tanti anni. Pero' è nostro compito far emergere le difficoltà nel Tavolo per superarle celermente'.
Obiettivo del tavolo è di individuare i nodi critici e le inefficienze nella spesa regionale e proporre soluzioni rapide e concrete di cui dovrà essere informato il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) per poter adottare tutte le ulteriori e opportune decisioni anche in prospettiva di una azione più strutturata a supporto degli investimenti pubblici in sanità. "Si tratta di un lavoro che non può prescindere da un confronto serio e franco con le regioni che sono gli attori principali sul territorio", spiega Pasquini. "I tempi sono stretti e bisogna procedere celermente. Sono risorse cospicue che il bilancio dello Stato destina da anni a queste finalità. Procedure, progettazioni e formazione specialistica di chi è chiamato a mettere a terra gli investimenti sono solo alcune delle leve su cui puntare".
I dati che emergono dalla ricognizione effettuata dal Ministero della Salute al 31.12.2021 hanno messo in luce una differente capacità di spesa e di attuazione dei programmi tra le diverse regioni.