Con 155 voti a favore, 79 contrari e 9 astensioni l'Aula della Camera ha approvato il decreto salva-casa, su cui ieri il governo aveva incassato la fiducia. Ora il provvedimento, che deve essere convertito in legge entro il 28 luglio, passa all'esame del Senato. "Oggi ci sarà l'approvazione del provvedimento salva-casa, una misura che vuole semplificare la vita a milioni di italiani", aveva detto il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini parlando a Radio Libertà. "Con il salva-casa si semplifica il cambio di destinazione d'uso, si passa dalla parte del cittadino. Dal silenzio rigetto si passa al silenzio assenso. Se entro 30/45 giorni il pubblico non mi risponde sono titolato a fare i lavori che ho chiesto di eseguire. E' una rivoluzione liberale", ha aggiunto ancora Salvini sottolineando che "portiamo a casa un decreto che a proposito di case semplifica la vita. Vuol dire mettere in circolo migliaia di immobili e far scendere i prezzi".
Azione si astiene
Come annunciato in Aula da Daniela Ruffino durante la dichiarazione di voto i deputati di Azione si sono astenuti sul voto finale. “Pur riconoscendo aspetti positivi del decreto, si tratta di piccoli passi che non ci permettono di dare voto favorevole. Per questo motivo - ha detto - ci asteniamo".
Anche Iv si astiene
Anche Italia Viva si è astenuta sul voto finale sul decreto salva-casa. Lo aveva annunciato in Aula alla Camera il deputato Mauro Del Barba svolgendo la dichiarazione di voto. Il gruppo Iv, pur apprezzando alcune misure del decreto, come quelle sulla legittimità dell'immobile e sul cambio di destinazione d'uso, ritiene che il settore abbia bisogno di riforme più significative, per migliorare la qualità delle abitazioni e favorire la rigenerazione.
Di seguito le novità introdotte dal decreto.
Sanatoria per difformità parziali
Per la regolarizzazione degli abusi viene superata la doppia conformità edilizia, per cui, a differenza di prima, è richiesta conformità urbanistica al momento della presentazione della domanda e la conformità edilizia al momento della realizzazione dell'intervento. Tra le 'variazioni essenziali' figurano, ad esempio, gli aumenti della cubatura. Per regolarizzare le variazioni essenziali è richiesto il pagamento di un importo non superiore a 10.328 euro che si riduce a 5.164 euro se l'intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della presentazione della domanda sia al momento della realizzazione dell'intervento.
Microappartamenti
Tra le misure figurano il certificato di agibilità ai 'micro-appartamenti'. Possono infatti ottenere l'abitabilità i monolocali fino a 20 metri quadri per una persona mentre per due persone sono richiesti 28 metri quadri, anziché 38. L'altezza minima interna dei locali passa da 2,70 a 2,40 metri. C'è poi la possibilità di procedere al cambio destinazione d'uso con una disciplina uniforme, senza distinzione se con opere o senza. Per il mutamento senza opere sarà richiesta la Scia, mentre per quello con opere sarà necessario essere in possesso del titolo per l'esecuzione. Per le unità al primo piano o seminterrate, il cambio è regolato dalla legislazione regionale che permette ai comuni di individuare le zone consentite. Dopo la modifica votata dalla Commissione della Camera risultano anche recuperati, a fini abitativi, i sottotetti che, nei limiti e secondo le procedure previste da ciascuna Regione, anche in deroga ai limiti di distanza tra gli edifici.
Tollerabilità
Il decreto introduce soglie di 'tollerabilità' per gli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024, soglie che riguardano il mancato rispetto di altezza, distacchi, cubatura, superficie coperta. Le soglie sono del 2% delle misure previste nel titolo abitativo per gli immobili superiori a 500 metri quadri, del 3% per gli immobili tra 300 e 500 metri quadri, del 4% tra i 100 e i 300 metri quadri, del 5% per gli immobili inferiori a 100 metri quadri. Con un emendamento in Commissione è stata inserita un'altra soglia, pari al 6% per gli immobili sotto i 60 metri quadri. Arriva anche una sanatoria per gli interventi soggetti a vincoli che, prima dell'entrata in vigore del nuovo Codice dei beni culturali del 2006, pur essendo stati autorizzati dal Comune, non avevano il preventivo accertamento della compatibilità paesaggistica (e viene superato l'obbligo della doppia conformità anche per difformità sostanziali).
Edilizia libera
Il decreto legge include, poi, nuove categorie di interventi in edilizia libera ampliando gli interventi che non hanno bisogno di autorizzazione. Rientrano in questa categoria la possibilità di realizzare vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti (Vepa) in tutti i porticati, rientranti o meno all`interno dell`edificio, e l`installazione di strutture di protezione dal sole e dalle intemperie, tipo tende a pergola, comprese le tende 'bioclimatiche'.
Proroga per le demolizioni
Il Comune può concedere fino a 240 giorni di tempo dall'ingiunzione, anziché 90, per la demolizione di un immobile abusivo qualora il residente dello stesso immobile abbia "serie e comprovate esigenze di salute" o versi in "stato di bisogno o in gravi situazioni di disagio socio-economico".
Resta il nodo permessi per i grattacieli di Milano
La Commissione non ha invece sciolto il nodo dei permessi edilizi per i grattacieli di Milano. Gli emendamenti 'salva Milano' non sono arrivati al voto e il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha recentemente rinviato la definizione di una soluzione a quando verrà trovato un accordo di maggioranza.