Dichiarazioni dei redditi 2024 senza copertura normativa. Le modifiche agli indici sintetici di affidabilità fiscale applicabili al periodo d'imposta 2023, approvate con il decreto ministeriale del 29 aprile 2024 non risultano infatti ancora pubblicate nella Gazzetta Ufficiale. È quanto si apprende consultando il sito internet dell’Agenzia delle entrate sul quale, nell’apposita sezione dedicata ai provvedimenti normativi relativi agli indici sintetici di affidabilità fiscale, a fianco del suddetto decreto laconicamente si legge: “in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale”.
Il decreto in questione ha apportato tutta una serie di modifiche al calcolo dei punteggi sintetici di affidabilità fiscale, fra le quali la revisione congiunturale straordinaria degli indici sintetici di affidabilità fiscale per tenere conto della crisi economico-finanziaria che ha caratterizzato il periodo d’imposta 2023.
La mancata pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale – espressamente prevista in chiusura dello stesso – rende, di fatto, non vigenti le disposizioni in esso contenute.
Il risultato di questa vicenda è che i conteggi ISA calcolati per le attività d’impresa e di lavoro autonomo dell’anno 2023, sulla base dei quali sono state effettuate apposite valutazioni in termini di determinazione dei saldi e degli acconti d’imposta pagati il 31 luglio scorso, non erano supportati da norme in vigore.
Doppio effetto negativo
Questa grave carenza giuridica rischia di inficiare non solo i versamenti effettuati, ma anche l’operazione concordato preventivo biennale che poggia proprio sui punteggi ottenuti dai contribuenti in termini di indicatori sintetici di affidabilità fiscale.
Difficile capire i motivi di questa vera e propria débâcle normativa.
Lo scorso anno, l’omonimo decreto ministeriale del 28 aprile 2023, anch’esso recante l’approvazione di modifiche agli indici sintetici di affidabilità fiscale applicabili al periodo d'imposta 2022, fu prontamente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n.113 del 16-5-2023, Suppl. Ordinario n. 18. Stessa situazione anche nelle annualità precedenti nelle quali il consueto decreto ministeriale attuativo degli ISA è stato pubblicato in G.U. ed è entrato in vigore a distanza di pochi giorni dalla sua emanazione.
La pubblicazione del decreto ministeriale del 29 aprile 2024 in una delle prossime uscite della Gazzetta Ufficiale non risolverebbe il vuoto giuridico normativo ormai irreparabilmente creatosi.
Cosa accade con il ritardo
La tardiva pubblicazione dello stesso, con la conseguente postuma entrata in vigore delle modifiche apportate alle pagelle ISA, imporrebbe la necessità di rimettere in termini i contribuenti ai quali si applicano gli indicatori sintetici di affidabilità fiscale nel rispetto delle prescrizioni contenute nell’articolo 3, comma 2, della legge n.212/2000 (Statuto dei diritti del contribuente).
Tale disposizione, la cui rubrica è: “Efficacia temporale delle norme tributarie”, dopo aver espressamente stabilito che le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo, precisa che: “in ogni caso, le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell'adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti”.
A questo punto non resta che attendere e vedere quando il decreto ministeriale in oggetto troverà la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale diventando, a tutti gli effetti, legge dello Stato.
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