Cuneo e pensioni, pronto il dl
Cuneo e pensioni, pronto il dl
Il primo taglio al cuneo contributivo e un acconto sulla rivalutazione delle pensioni. Il decreto aiuti arriva anche con misure strutturali e non solo interventi di proroga come per i crediti di imposta, sconto carburante e fondi dedicati al comparto agricolo

di di Cristina Bartelli 02/08/2022 08:09

Il primo taglio al cuneo contributivo e un acconto sulla rivalutazione delle pensioni. Il decreto aiuti arriva anche con misure strutturali e non solo interventi di proroga come per i crediti di imposta, sconto carburante e fondi dedicati al comparto agricolo. Per il bonus 200 euro l'intervento, spiega il sottosegretario del ministero dell'economia Federico Freni a ItaliaOggi ci sarà con delle novità: «draremo copertura alle categorie che erano rimaste ingiustamente escluse dal bonus 200 euro, ma non credo rifinanzieremo integralmente la misura» E infine sulla legge di riforma tributaria, primo sì questa settimana: «contiamo, con il supporto di tutti, approvare la riforma in commissione entro venerdì. E' un obiettivo PNRR».

Domanda. Cosa ci sarà nel decreto aiuti 2?

Risposta. Stiamo lavorando per garantire misure a supporto di famiglie e imprese per far fronte al caro energia: azzeramento degli oneri di sistema, proroga dei crediti di imposta, proroga dello sconto carburante. Sosterremo poi l'emergenza siccità, con fondi dedicati al comparto agricolo e garantiremo nuovi aiuti al settore dell'autotrasporto. Vi saranno poi misure semi strutturali, come un primo taglio del cuneo contributivo ed un acconto sulla rivalutazione pensionistica: insomma soldi in tasca ai cittadini.

D. Il taglio del cuneo sarà permanente?

R. Iniziamo con una misura di carattere sperimentale, destinata a coprire il periodo luglio – dicembre; poi in sede di bilancio lavoreremo per rendere la misura strutturale. Il costo del lavoro va abbassato: ce lo chiedono i lavoratori, ce lo chiede l'industria.

D. Riuscirete a inserire anche una riedizione del bonus 200 euro o l'ampliamento agli autonomi?

R. In linea di principio preferisco sempre misure strutturali che creano lavoro, piuttosto che bonus episodici. Daremo, questo è certo, copertura alle categorie che erano rimaste ingiustamente escluse dal bonus 200 euro, ma non credo rifinanzieremo integralmente la misura.

D. Azzeramento oneri di sistema: perché la scelta di fermarvi al di sotto dei 35 mila euro lordi? Secondo voi il ceto medio può affrontare i rincari?

R. Si è molto parlato di questo teme: ritengo sia ingiusto e penalizzante (oltre che tecnicamente molto complesso da attuare) limitare lo sconto sugli oneri di sistema ai soli redditi sotto i 35 mila euro. La Lega ed il centrodestra si stanno battendo affinché, come peraltro è stato sino ad oggi, nessuno sia escluso da questa misura. Penalizzare il ceto medio sarebbe un gravissimo errore, un errore che siamo certi nessuno vorrà commettere.

D. Il decreto aiuti 2 si finanzia con l'Iva pagata in più con l'inflazione e con la mancata proroga dei versamenti fiscali. In un certo senso con una mano si è tolto e con l'altra si dà. Non è un controsenso?

R. È un poco più complesso: i margini di bilancio derivano certamente da un ottimo flusso delle entrate fiscali, complice anche l'aumento dell'inflazione, ma non sono dipendenti esclusivamente da questo. La cura del bilancio dello stato, l'attenzione al debito e l'utilizzo prudente delle risorse costituiscono un prerequisito ineliminabile di ogni politica economica che voglia guardare al futuro. In quest'ottica il reperimento delle risorse all'interno del bilancio dello stato per far fronte alle emergenze (siamo quasi a 50 miliardi da gennaio ad oggi) ha costituito il tratto caratterizzante della politica del ministero dell'economia e, più in generale del governo: sostenere il Paese, senza aggravare il debito.

D. La delega fiscale conteneva la riforma della riscossione. Il tema del magazzino fiscale è stato sottolineato anche da Draghi nel discorso conclusivo. C'è spazio per una rottamazione 4 straordinaria?

R. Io credo che un serio e ponderato intervento di pacificazione fiscale sia non solo utile, ma necessario. Se poi mi chiede quali margini vi siano per farlo oggi, purtroppo devo rispondere che non ve ne sono: paghiamo la politica dei no, paghiamo la politica di radicata ed immotivata sfiducia nel cittadino-contribuente che caratterizza da sempre la sinistra. Ma sono fiducioso che nell'immediato futuro si possa rapidamente mettere in cantiere una nuova pace fiscale: noi della Lega, ed io personalmente, siamo al lavoro da mesi per presentare da subito un testo al nuovo governo.

D. Il prossimo governo sul fronte fiscale da cosa deve ripartire?

R. Il prossimo governo, che ovviamente mi auguro di centrodestra, dovrà ripartire dal buon senso: pace fiscale, tassazione lineare, meno bonus e più lavoro. E, di certo, nessuna patrimoniale: quella lasciamola ad altri…

D. Si riuscirà ad approvare la riforma tributaria, caratterizzante per il Pnrr con dead line al 31 dicembre?

R. Stiamo lavorando notte e giorno per chiudere il testo e contiamo, con il supporto di tutti, approvare la riforma in commissione entro venerdì. È un obiettivo PNRR, ma soprattutto è un obiettivo per modernizzare il Paese.