La commissione Ue è pronta a mettere sul tavolo del consiglio europeo in programma oggi in videoconferenza un vero piano Marshall di stimolo dell’economia per contrastare i nefasti effetti del coronavirus. Ad annunciarlo oggi, mentre gli Usa preparano il maxipiano da 2.000 miliardi di dollari concordato tra Repubblicani e Democratici, è stato il presidente del consiglio Ue, il belga Charles Michel, nel corso di un’intervista rilasciata al canale televisivo LN24,: “Fin dal principio di questa settimana abbiamo discusso con gli ambasciatori dei 27 paesi dell’Ue il modo di mettere in atto quella che io chiamo una Strategia di stimolo costruita sul modello del Piano Marshall del 1947, in modo da arrivare pronti al vertice dei capi di stato e di governo di giovedì 26 marzo”, ha detto Michel. “E quando parlo di piano Marshal, lo dico con forte ambizione. “L’impatto dello shock economico sulle attività produttive è tale da richiedere che agiamo molto presto, subito”.
Si tratta, ha spiegato ancora Michel, di un “piano intraeuropeo che dovrà mobilitare capitali dell’Ue all’interno della struttura del budget europeo, fondi nazionali e il settore privato. Dovremo usare tutti gli strumenti. In una bozza predisposta in vista della riunione di domani tra i capi di stato e di governo, gli ambasciatori hanno scritto che i 27 necessitano di una “strategia di uscita (dalla crisi), un piano di recupero complessivo e investimenti senza precedenti”, e “invitano la Commissione di Brixelles a cominciare a lavorare intorno alla proposta di una roadmap per il rilancio accompagnata da un piano di azione”. Micchel ha dichiarato: “Non dovremmo aspettarci uno sprint, la crisi avrà un impatto di breve, medio e lungo periodo”. Michel ha spiegato che questa gravissma crisi avrà sicuramente effetto sulla trattativa per il bilancio Ue 2021-27, che dovrà trarre lezione dalla crisi e avere la capacità di “affermare la solidarietà e di avere, con quel bilancio, uno strumento vero che consenta di sostenere le nostre priorità per il piano di stimolo economico”
Quella di Michel è in sostanza la risposta del'Ue alla lettera che il presidente del consiglio Giuseppe Conte e altri otto leader europei hanno sottoscritto e inviato a Michel, per chiedere l'attivazione dei cosiddetti 'coronabond' . "Di fronte alla gravità della situazione, c'è la necessità di una ulteriore reazione per rafforzare le nostre economie oggi, al fine di metterle nelle migliori condizioni per una rapida ripartenza domani", si legge nell'appello. "Serve quindi l`attivazione di tutti i comuni strumenti fiscali a sostegno degli sforzi nazionali e a garanzia della solidarietà finanziaria, specialmente nell`Eurozona", ma "allo stesso tempo dobbiamo lavorare su uno strumento di debito comune emesso da una Istituzione dell`Ue per raccogliere risorse sul mercato sulle stesse basi e a beneficio di tutti gli Stati Membri, garantendo in questo modo il finanziamento stabile e a lungo termine delle politiche utili a contrastare i danni causati da questa pandemia", ha sostenuto il presidente del consiglio italiano. I fondi raccolti con i coronabond "saranno destinati a finanziare, in tutti gli Stati Membri, i necessari investimenti nei sistemi sanitari e le politiche temporanee volte a proteggere le nostre economie e il nostro modello sociale". Nell'appello si invita anche a "esplorare altri strumenti all`interno del bilancio Ue, come un fondo specifico per spese legate alla lotta al Coronavirus, almeno per gli anni 2020 e 2021, al di là di quelli già annunciati dalla Commissione". Una missiva che però non sembra avere indotto i paesi europei del nord a cambiare idea sui Coronabond e su strumenti comuni di finanziamento del debito, ai quali sia i tedeschi sia altri stati cosiddetti rigoristi sono sempre stati contrari. Non è un caso che ieri in occasione della riunione dell'eurogruppo, mentre la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, si è affrettata a promettere solidarietà e risorse in sostanza illimitate prima all'Italia e oggi alla Spagna, la Germania di Angela Merkel sembra ancorata ai vecchi egoismi e a meccanismi ormai inceppati. A parlare per conto della cancelliera tedesca Angela Merkel, in quarantena, è Peter Altmaier, ministro dell'Economia, che ha definito già i coronabond "un dibattito vuoto, una riedizione di concetti vecchi già respinti". Merkel ha fatto anche sapere che importanti benefici per l'intera economia europea potranno arrivare dal piano tedesco di salvataggo dell'economia e del sistema sanitario teutonici dotato di circa 750 miliardi di euro concentrato ulla salvaguardia delle piccole e medie imprese. Insomma, la battaglia al vertice europeo, come al solito, sarà durissima. Ma Il commissario Ue per gli Affari economici e monetari, Paolo Gentiloni, ha chiarito che la soluzione dei coronabond non è stata abbandonata e sarà discussa domani: "I coronabond sono ancora sul tavolo", ha detto Gentiloni.