Cop28, Meloni: contribuiamo con 100 milioni per raggiungere gli obiettivi
Cop28, Meloni: contribuiamo con 100 milioni per raggiungere gli obiettivi
L'intervento della presidente del Consiglio nel panel dedicato ai sistemi alimentari: all'Africa non serve la beneficenza. No ai cibi sintetici per i poveri e i naturali per i ricchi

01/12/2023 12:34

"Contribuiamo al fondo 'Loss anddamage' con 100 mln per raggiungere gli obiettivi della Cop 28". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo alla Cop 28 di Dubai nel panel dedicato ai sistemi alimentari. "Occorre dedicare - ha sottolineato - risorse adeguate al nesso clima-sistemi alimentari. Questo è uno degli obiettivi del Fondo italiano per il clima da 4 miliardi di euro, di cui il 70% sarà destinato ai Paesi africani. Stiamo inoltre contribuendo al fondo per perdite e danni con 100 milioni di euro per contribuire a raggiungere gli obiettivi di questa COP28. Queste sfide, infine, saranno al centro anche della Presidenza italiana del G7 del prossimo anno, dove intendiamo promuovere strumenti innovativi, sulla base dei risultati della COP28, a partire dall`importante Dichiarazione che firmiamo".

L'impegno per l'Africa

"Una porzione molto importante del nostro lavoro per l'Africa si rivolge al settore agricolo ma il nostro obiettivo non è fare beneficenza: all'Africa non serve la beneficenza ma qualcosa di diverso ovvero la possibilità di competere su basi paritarie. Dobbiamo aiutare il continente a prosperare con le proprie risorse" perché l'Africa ha "il 65%delle terre arabili del mondo che con formazione e tecnologie potrebbe assicurare crescita e autonomia", ha aggiunto Giorgia Meloni, che ha sottolineato inoltre che “la sicurezza alimentare è una questione su cui l'Italia è impegnata da tempo”. “Come hanno riconosciuto le Nazioni Unite scegliendo di ospitare a Roma la sede delle agenzie delle Nazioni Unite per il sistema alimentare, e come dimostrato dal recente Summit delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari che si è tenuto a luglio a Roma. E non potrebbe essere altrimenti, perché il sistema alimentare italiano è tra i più avanzati e rinomati nel mondo. Penso, ad esempio, ai principi della Dieta Mediterranea, che non appartengono solo all'Italia e al Mediterraneo; appartengono a tutto il mondo.

Siamo consapevoli di quanto il nostro know-how possa essere prezioso anche per gli altri, tanto che la sicurezza alimentare per tutti rientra anche tra le priorità strategiche della nostra politica estera. Ecco perché una quota molto consistente del nostro Piano Mattei per l’Africa - che è un progetto basato sulla collaborazione paritaria con il continente africano - è destinata al settore agricolo".

I cibi sintetici e la scurezza alimentare

"Vogliamo essere impegnati anche nella sicurezza e incolumità alimentari, non solo dunque alimenti per tutti ma assicurare alimenti sani per tutti. Questo significa che non vogliamo considerare la produzione alimentare come sopravvivenza ma un mezzo per vivere una vita sana e il ruolo  della ricerca è essenziale in questo contesto, tuttavia non per produrre alimenti in laboratorio e magari andare verso un mondo in cui i ricchi possono mangiare alimenti naturali e gli alimenti sintetici sono destinati ai poveri con impatti sulla salute che non possiamo prevedere, non è questo il mondo che voglio vedere", ha ammonito la presidente del Consiglio.

"Voglio vedere un mondo - ha aggiunto - in cui tutti sono uniti e la ricerca in grado di aiutare a ottimizzare" la produzione, “facendo in modo che i raccolti siano resistenti ai cambiamenti climatici, per migliorare quantità e qualità della produzione”. “Il mondo che voglio vedere - ha sottolineato - è un mondo in cui il legame che ha unito la terra e l’umanità, il lavoro e la nutrizione nel corso dei millenni sia preservato e la ricerca sia in grado di aiutare a ottimizzare quel legame. Garantire colture resistenti alle malattie e resilienti ai cambiamenti climatici, ma anche ideare tecniche agricole sempre più moderne e innovative, in grado di migliorare sia la qualità che la quantità della produzione e ridurre le esternalità negative come l’eccessivo consumo di acqua. Questo è ciò in cui siamo impegnati".