Contributi a fondo perduto con istanza snellita
Contributi a fondo perduto con istanza snellita
Solo tre caselle da compilare e procedura al via a metà giugno attraverso le piattaforme dell’Agenzia delle entrate. Inoltre l’indicazione del dato dei ricavi potrà con ogni probabilità essere inserita come stima e non con il dato puntuale

di Cristina Bartelli 23/05/2020 00:14

Contributi a fondo perduto con istanza snella, con solo tre caselle da compilare e procedura al via a metà giugno attraverso le piattaforme dell'Agenzia delle entrate. Inoltre l'indicazione del dato dei ricavi potrà con ogni probabilità essere inserita come stima e non con il dato puntuale. Sono questi alcuni degli elementi emersi dopo il primo incontro ieri tra Agenzia delle entrate e rappresentanti delle imprese, tributaristi e Confprofessioni con due assenze di peso i rappresentanti dei commercialisti e dei consulenti del lavoro che hanno voluto sottolineare così la loro protesta contro il governo che ha escluso le professioni ordinistiche e non dalla possibilità di accedere alle richieste per i contributi a fondo perduto.

Durante l'incontro in videoconferenza, l'Agenzia si è detta pronta a lavorare in stretta collaborazione con Assosoftware e Sogei per implementare più rapidamente possibile la procedura, piattaforma informatica in cui dovranno muoversi i dati delle imprese.

I canali utilizzati saranno già quelli ampiamente conosciuti e praticati nei rapporti con l'amministrazione finanziaria: Entratel e Fisco online.

L'Agenzia ha già pronta una bozza di istanza e modello e conta di pubblicare già settimana prossima il provvedimento che dà il via alla procedura. Il cronoprogramma è serrato: la sfida è far arrivare il prima possibile i fondi sui conti correnti degli aventi diritto.

Si ipotizza di avere tutto pronto per metà giugno con gli accrediti a partire dal 24 giugno. Questo nelle intenzioni dell'amministrazione. C'è da considerare che comunque a regime nel momento in cui arriva l'istanza passerà almeno una settimana per effettuare le verifiche su chi richiede i fondi.

In particolare l'attenzione è su una delle caselle da spuntare nell'istanza ed è quella relativa alla certificazione antimafia per cui dovranno essere fatte le verifiche prima di erogare i fondi.

Sul requisito della soglia dei ricavi l'Agenzia ha aperto alla possibilità di indicare la stima di appartenenza alla soglia e non di riportare il dato puntuale venendo incontro alla difficoltà di reperire l'informazione puntuale.

Ci sarà poi da indicare il calo del fatturato prendendo come riferimento il mese di aprile 2019 confrontandolo con quello del 2020.

Sul piatto come si evince dalla relazione tecnica del decreto legge Rilancio (dl 34/20) ci sono circa 6 mld di euro.

L'indicazione di appartenenza nella soglia dei ricavi è un requisito per capire la misura del contributo da riconoscere a fronte del calo del fatturato. Il 20% per coloro che si trovano tra zero e 400 mila euro di ricavi, il 15% per chi è nella soglia tra i 400 mila e il milione di euro e il 10% per chi è tra il milione e i 5 milioni di euro.

Un altro punto che è emerso per quanto riguarda la procedura è quello relativo alla possibilità di correggere o meno l'istanza. Esclusa l'ipotesi di correggere il dato comunicato, una volta inoltrata la domanda, prevale l'idea di poter inviare istanze successive che annullino le precedenti. L'Agenzia insomma esaminerà e liquiderà l'ultima inviata dal contribuente.

La palla è dunque ora nelle mani di Assosoftware e Sogei che dovranno implementare in tempi molto stretti i gestionali per consentire ai software di ricavare in maniera quasi automatica i dati da inserire.

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