Comuni, piccole opere in salvo
Comuni, piccole opere in salvo
Tempo fino al 31 ottobre per inserire i Cup su Regis ed evitare il definanziamento dei progetti. Lo prevede un emendamento Anci al dl Omnibus che ha ricevuto l’ok del governo

di di Francesco Cerisano 14/09/2024 02:00

Piccole opere in salvo. I comuni beneficiari dei fondi stanziati dalla Manovra 2020 (500 milioni annui fino al 2024) per investimenti in opere pubbliche avranno tempo fino al prossimo 31 ottobre per inserire all’interno del sistema di monitoraggio e rendicontazione Regis gli identificativi di progetto (Cup).

In questo modo sarà evitato il definanziamento di progetti già in attuazione, e in alcuni casi già conclusi, in gran parte provenienti dai piccoli comuni, da sempre in difficoltà, per scarsità di personale, con le scadenze della burocrazia.

La precedente deadline, fissata dal decreto legge Pnrr, al 30 aprile scorso non è stata rispettata da un significativo numero di piccoli comuni, con il rischio concreto di una immediata revoca dei fondi che comporterebbe gravi conseguenze sui rapporti contrattuali in essere e sugli equilibri finanziari dei municipi coinvolti. La revoca dei contributi alle amministrazioni inadempienti slitterà al 30 novembre 2025, termine entro il quale dovrà essere emanato il decreto del ministero dell’interno con la revoca dei fondi.

La novità è contenuta in un emendamento dell’Anci alla legge di conversione del decreto omnibus (dl 113/2024) all’esame delle commissioni riunite bilancio e finanze del Senato. E, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, avrebbe ricevuto l’ok del governo, consapevole del rischio di definanziamento di centinaia di progetti.

L’emendamento fa parte di un corposo pacchetto di proposte di modifica che prevede anche una soluzione strutturale al tema dei disavanzi da Fondo anticipazioni di liquidità (Fal) per gli enti in dissesto. La norma proposta, nel dare attuazione alla delibera della Sezione autonomie n.8/2022, rinvia a regime l’obbligo di ricostituzione del Fal per gli enti in dissesto finanziario al conto consuntivo successivo all’approvazione del rendiconto della gestione liquidatoria.

Un altro emendamento su cui si registra un probabile disco verde da parte del governo riguarda l’esclusione dei finanziamenti vincolati dal blocco dei trasferimenti che scatta in caso di mancata tempestiva presentazione alla Banca dati delle pubbliche amministrazioni (Bdap) dei documenti contabili o in caso di tardiva restituzione dei questionari Sose finalizzati alla determinazione dei fabbisogni standard.

Completa il pacchetto il cambiamento della base di calcolo del contributo destinato a province e città metropolitane a sostegno della caduta delle perdite di gettito da Imposta di trascrizione e RCauto. La modifica consente per il 2024 di considerare le differenze di gettito tra il 2023 e il 2019, anziché confrontare il 2023 con il 2022. Tale modifica consentirà di ripartire un contributo aggiuntivo di 20 milioni di euro.

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