Benzinai, fino a 60mila euro per chi converte gli impianti all’elettrico
Benzinai, fino a 60mila euro per chi converte gli impianti all’elettrico
Altri diecimila euro per chi installa distributori di biocarburanti. Fino a ventimila euro, invece, per chi perderà il lavoro. Lo prevede un disegno di legge ieri in Cdm

di di Bruno Pagamici 05/09/2024 02:00

Contributi fino a 60.000 euro ai titolari di impianti di distribuzione di carburanti di benzina e gasolio che verranno convertititi entro il 2027 in impianti di ricarica di veicoli elettrici. A questi aiuti si potrà aggiungere anche un ulteriore contributo di 10.000 euro per l’installazione di almeno un distributore di bio carburanti. Ai gestori dei distributori per i quali, a causa della conversione dell’impianto, il rapporto di lavoro non potrà proseguire, invece, verrà riconosciuto un indennizzo parametrato sulla base della durata residua del contratto e comunque fino ad un massimo di 20.000 euro.

È quanto prevede lo schema di disegno di legge recante «Disposizioni per la riforma del settore della distribuzione di carburanti e ristrutturazione della rete», ieri al vaglio del Consiglio dei ministri, il cui obiettivo è accelerare la transizione dei trasporti stradali verso la de-carbonizzazione.

I contributi saranno cumulabili con gli altri incentivi aventi a oggetto l’installazione di nuove infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici (purché il costo dell’agevolazione non sia superiore al costo dell’investimento).

Titolari degli impianti

Ai titolari di impianti stradali di distribuzione carburanti di benzina e gasolio per uso autotrazione aperti al pubblico, che convertono i propri impianti, entro il 31 dicembre 2027, in stazioni dedicate alla ricarica di veicoli elettrici con potenza pari o superiore a 90 kilowatt per singola infrastruttura sarà riconosciuto un contributo finalizzato alla dismissione dell’impianto e alla correlata apertura della stazione di ricarica.

Il contributo sarà pari al 50% delle spese sostenute fino a un importo massimo di 60.000 euro per le spese per gli interventi di dismissione e per l’installazione delle infrastrutture di ricarica e delle relative opere di connessione alla rete elettrica (sono compresi le cabine elettriche di immissione e prelievo e gli impianti di accumulo asserviti ai dispositivi di ricarica e i relativi cavidotti e/o elettrodotti).

Ai titolari di impianti destinatari del contributo finalizzato alla dismissione dell’impianto e alla correlata apertura della stazione di ricarica, che installino almeno un distributore di bio carburanti, liquidi o gassosi, sarà corrisposto un ulteriore contributo di 10.000 euro.

Interruzione della gestione

Al gestore dell’impianto di distribuzione carburanti oggetto di conversione verrà riconosciuto, ove il rapporto gestorio non prosegua nell’impianto convertito, un indennizzo proporzionato alla durata pregressa e residua del rapporto predetto in forza del contratto in essere al momento della cessazione dell’attività di vendita, nonché all’ammontare degli investimenti effettuati nel tempo della gestione, comunque per un importo non superiore a 20.000 euro, secondo criteri e modalitàe verranno stabiliti attraverso uno o più decreti del ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze e il ministro delle imprese e del made in Italy, nei limiti dello stanziamento complessivo di otto milioni di euro.

Ripartizione del contributo

La ripartizione dell’agevolazione fra le diverse voci di spesa ammissibili potrà essere decisa dal beneficiario. Il progetto potrà prevedere che la stazione di ricarica di veicoli elettrici sia allocata su aree diverse dal sedime dell’impianto dismesso. Il contributo non verrà tuttavia erogato sino a quando l’intero progetto, comprensivodelle fasi di dismissione e realizzazione della nuova stazione di ricarica, non sarà stato realizzato.

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