In Italia i rischi per la stabilità finanziaria beneficiano del miglioramento nelle condizioni del sistema bancario, pur rimanendo significativi. Sebbene il contesto macroeconomico resti incerto, le condizioni del sistema bancario sono migliorate e il livello di indebitamento privato si mantiene basso. Sulle prospettive pesano l’alto debito pubblico e i timori di un ritorno a una crescita strutturalmente bassa.E’ una delle sintesi del Rapporto sulla Stabilità Finanziaria n. 2 del 2023 di Bankitalia.Le incertezze sulla dinamica del rapporto tra debito pubblico e PIL restano significative. A una condotta prudente della politica fiscale dovranno accompagnarsi riforme per rafforzare la crescita potenziale dell’economia. L’indebitamento in rapporto al PIL ha continuato a flettere, rimanendo ben al di sotto della media dell’area dell’euro; la capacità di servizio del debito si conferma buona.
Il rapporto fotografa il rallentamento dell’economia globale e sottolinea che “le prospettive di crescita sono condizionate dalle forti tensioni geopolitiche e dalla decelerazione dell’attività economica in Cina”. E’ quanto si legge nella sintesi introduttiva del rapporto.L’inflazione nei paesi avanzati, seppure in calo, è “ancora superiore agli obiettivi della politica monetaria, che permane restrittiva”. “In Italia i rischi per la stabilità finanziaria beneficiano del miglioramento delle condizioni del sistema bancario e del basso livello di indebitamento del settore privato, ma il contesto macroeconomico resta incerto”. Per Bankitalia, “oltre alla debolezza dell’economia globale, pesano l’alto debito pubblico – per il quale il quadro programmatico recentemente pubblicato dal Governo prevede un calo solo marginale nel prossimo triennio – e i timori di un ritorno a una condizione strutturale di bassa crescita”.
I prezzi delle abitazioni hanno continuato a salire, “benché a ritmi inferiori a quelli dello scorso anno e molto al di sotto dell’inflazione. Il rallentamento proseguirebbe nel 2024”. Le compravendite sono risultate ancora in flessione, anche “a seguito del peggioramento delle condizioni di accesso al credito”.
I rischi provenienti dalle famiglie rimangono contenuti. Nel primo semestre del 2023 la loro ricchezza finanziaria è cresciuta. Il rapporto tra indebitamento e reddito disponibile è sceso ancora. La qualità del credito si è ridotta, in particolare per i mutui a tasso variabile.“A fronte dei bassi tassi di interesse sui depositi a vista le famiglie ne hanno ridotto le consistenze e hanno aumentato gli investimenti in attività finanziarie”.
La situazione finanziaria delle imprese risente del rallentamento dell’attività economica e dell’aumento dei tassi di interesse. II credito si è ridotto in modo significativo. La capacità di servizio del debito resta buona, ma l’aumento del costo dei finanziamenti potrebbe incidere sul tasso di deterioramento dei prestiti. Il rallentamento economico e l’incremento dei costi di finanziamento incidono sulla situazione finanziaria delle imprese, la cui rischiosità si mantiene comunque nel complesso limitata. Il credito si è ridotto in modo significativo "per effetto del maggiore costo, delle minori esigenze finanziarie per investimenti e dell’aumento dei rimborsi di prestiti assistiti da garanzia pubblica contratti durante la pandemia”.
Le condizioni del sistema bancario italiano sono complessivamente buone. Per Bankitalia i principali rischi sono legati alle deboli prospettive di crescita e al livello elevato dei tassi di interesse. La qualità degli attivi è leggermente peggiorata. La redditività è aumentata, ma risentirà in prospettiva del maggiore costo della raccolta e di un più alto tasso di deterioramento dei prestiti. Pur in presenza di una flessione dei depositi della clientela, il profilo di liquidità si mantiene equilibrato. Uno stress test condotto sulle banche vigilate direttamente dalla Banca d’Italia mostra che queste sarebbero nel complesso in grado di sostenere l’impatto di scenari macroeconomici avversi, in linea con quanto già riscontrato per i gruppi maggiori nell’esercizio condotto nei mesi scorsi a livello europeo.
La patrimonializzazione del comparto assicurativo è cresciuta, beneficiando dell’aumento di valore degli investimenti. La posizione di liquidità si mantiene buona. Nel primo semestre la redditività è migliorata, anche se continua a risentire delle minusvalenze non realizzate sui titoli in portafoglio. La posizione di liquidità si mantiene complessivamente buona, benché nel comparto vita siano proseguiti il calo della raccolta premi e le estinzioni anticipate dei contratti. La raccolta netta dei fondi comuni italiani è risultata negativa sia nel secondo sia nel terzo trimestre dell’anno, risentendo dell’incertezza connessa con la situazione macroeconomica e con il rialzo dei tassi di interesse; i deflussi sono riconducibili soprattutto a risparmiatori al dettaglio. I fondi hanno aumentato gli investimenti in titoli governativi e in obbligazioni con merito di credito elevato, riducendo le disponibilità liquide. I rischi del comparto rimangono contenuti.