Attentato a Mosca, Putin e i servizi segreti accusano Kiev
Attentato a Mosca, Putin e i servizi segreti accusano Kiev
Il capo dei Servizi russi, Alexander Bortnikov, ha affermato che gli attentatori della Crocus city hall sono terroristi islamici ma ha aggiunto che son o stati addestrati dall'Ucraina in Medio Oriente e ha annunciato una rappresaglia

di Giampiero Di Santo 26/03/2024 14:24

La Russia ha deciso. Malgrado le smentite di Kiev, nonostante la rivendicazione dell'Isis, Mosca vuole addossare all'Ucraina la responsabilità dell'attacco terroristico alla Crocus city hall che venerdì scorso ha provocato la morte di alneno 140 persone. Oggi, 26 marzo, il capo dei servizi segreti  Fsb, Alexander Bortnikov, ha affermato che gli attentatori sono estremisti islamici, ma ha aggiunto che la responsabilità della strage va ricercata sicuramente a Kiev. Il capo dello Fsb ha spiegato che gli autori dell'attentato "sono stati addestrati da Kiev in Medio Oriente". e ha aggiunto che anche Londra e Washington hanno contribuito all'operazione criminale. 

Budanov, capo dei servizi militari ucraini, "obiettivo legittimo per le forze militari russe"

Non contento, Bortnikov ha aggiunto che la Russia si riserva il diritto di una immediata rappresaglia, che punterà probabilmente all'eliminazione del capo dei servizi militri ucraini, Kirylo Budanov: "E' un obiettivo legittimo per le forze militari russe, così come ognuno che perpetra crimini contro la Russia", ha dichiarato il numero uno dello Fsb, che poi ha rivelato come l'Ucraina fosse prronta ad accogliere "come eroi i terroristi della Crocus city hall". 

Le certezze di oggi e l'inerzia dei russi dopo l'allarme lanciato dagli Usa il 7 marzo

Parole e certezze, quelle di Bortnikov, che alimentano invece i dubbi di coloro, non pochi, che non credono alla versione di Mosca, illogica per tanti aspetti e resa ancora più illogica dalla rapidità delle indagini e dei progressi investigativi compiuti in poco più di 72 ore quando non erano bastati 15 giorni per indagare sull'avvertimento lanciato il 7 marzo scorso dall'ambasciata degli Usa a Mosca sulla estrema probabilità di un grave attentato nella capitale russa, in occasione di eventi che di solito si svolgono alla presenza di molte persone, come i concerti rock. Quell'allarme era stato praticamente ignorato dal Cremlino, dai suoi servizi segreti e anche dalla polizia, che adesso invece con  grande entusiasmo si sono gettati sulla assai improbabile pista ucraina.