Assange all'ultimo respiro. Potrà  presentare appello
Assange all'ultimo respiro. Potrà presentare appello
La corte di Londra ha deciso di concedere al giornalista australiano cofondatore di Wikileaks la possibilità di ricorrere contro l'estradizione negli Usa e ha chiesto a Washington garanzie sul rispetto dei suoi diritti

di redazione Roma 26/03/2024 15:47

Julian Assange per ora non sarà estradato negli Usa. Oggi, 26 marzo, la corte di Londra che deve decidere se consegnare il fondatore di Wikileaks alla Giustizia statunitense che lo accusa di avere messo in  pericolo la vita di moltissime persone per avere pubblicato notizie segrete o riservate sulle operazioni militari o di intelligence in corso in vari paesi del mondo, ha deciso di rinviare tutto al 20 maggio. 

I giudici hanno concesso al giornalista australiano la possibilità di ricorrere di nuovo in appello contro la richiesta di estradizione negli Usa e hanno anche chiesto agli Stati Uniti l'assicurazione che Assange non sia condannato a morte e che nel tempo di tre settimane Washington fornisca garanzie sul rispetto dei diritti umani di Assange, accusato di spionaggio. 

Certo è che per ora neanche il Regno Unito ha garantito i diritti di Assange, in cella dal 2019 nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh malgrado non sia mai stato celebrato un processo contro di lui. La sentenza di oggi 26 marzo sembra quindi la possibile svolta di una vicenda che si trascina ormai da anni e che ha suscitato proteste e manifestazioni di solidarietà un po' ovunque nel mondo in difesa del giornalista.