Lavorare insieme per un futuro sostenibile, resiliente e competitivo; progredire verso sistemi agroalimentari sostenibili; promuovere la resilienza trasformativa; costruire un settore attraente e diversificato; migliorare l'accesso alla conoscenza e all'innovazione e il loro utilizzo. Sono questi i 5 pilastri della relazione sul futuro dell'agricoltura dell'Unione europea consegnata oggi, 4 settembre, dal presidente del gruppo, professor Peter Strohschneider, alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Le raccomandazioni formulate dai 29 membri del gruppo sul dialogo strategico, che ha lavorato da gennaio ad agosto 2024 durante sette riunioni plenarie, saranno al centro del lavoro della Commissione europea nella definizione della sua visione per l'agricoltura e l'alimentazione, che sarà presentata nei primi 100 giorni del secondo mandato della presidente von der Leyen. "Il risultato odierno dimostra che è possibile costruire un consenso tra i principali interessi di tutta la filiera agroalimentare, anche in tempi di polarizzazione intorno al dibattito pubblico sulle questioni agroalimentari", si legge in una nota. "Il mantenimento di tale approccio, continuando a promuovere il dialogo e la fiducia reciproca tra i diversi punti di vista, può contribuire a fornire soluzioni durature per sistemi agroalimentari competitivi, resilienti, diversificati e sostenibili nell'UE. La Commissione valuterà pertanto attentamente le raccomandazioni della relazione di istituire una nuova piattaforma che riunisca attori di tutto il settore agroalimentare, della società civile e del mondo scientifico per continuare a riflettere sulle strategie volte a rendere i sistemi agroalimentari più sostenibili e resilienti.
Dialogo tra tutti gli attori della filiera per rendere i sistemi agroalimentari Ue più sostenibili e resilienti
La relazione sul dialogo "ritiene che la produzione alimentare e agricola sia un elemento essenziale della società e della sicurezza europee e che la diversità dell'alimentazione e dell'agricoltura europea sia una risorsa importante. I membri del dialogo strategico concordano sul fatto che la sostenibilità economica, ambientale e sociale nel settore agroalimentare può rafforzarsi a vicenda, in particolare se sostenuta da misure politiche coerenti. Viene inoltre sottolineato il ruolo dei mercati, delle abitudini alimentari e dell'innovazione nel promuovere la sostenibilità".
Cinque le principali raccomandazioni formulate dal gruppo di lavoro.
-Lavorare insieme per un futuro sostenibile, resiliente e competitivo: questa parte affronta la necessità di adeguare la PAC nel contesto dell'attuale transizione verso sistemi alimentari più sostenibili e competitivi, l'importanza di rafforzare la posizione degli agricoltori nella catena del valore alimentare, l'accesso ai finanziamenti e il ruolo del commercio e delle norme internazionali.
-Progredire verso sistemi agroalimentari sostenibili: le raccomandazioni formulate nell'ambito di questa rubrica si inseriscono nel sostegno e nella promozione di pratiche agricole sostenibili, anche per quanto riguarda l'allevamento, e promuovono una maggiore consapevolezza in merito al benessere degli animali e la responsabilizzazione dei consumatori nella scelta di regimi alimentari sostenibili ed equilibrati.
-Promuovere la resilienza trasformativa: di fronte ai crescenti rischi ambientali, climatici, geopolitici ed economici, la relazione sottolinea la necessità di rafforzare gli strumenti di gestione del rischio e di gestione delle crisi, nonché di preservare e gestire meglio i terreni agricoli, promuovere un'agricoltura resiliente alle risorse idriche e sviluppare approcci innovativi in materia di selezione vegetale.
-Costruire un settore attraente e diversificato: l'importanza del ricambio generazionale e della parità di genere nonché di zone rurali e sistemi agroalimentari dinamici è illustrata in dettaglio in questa sezione, compresa la necessità di proteggere i lavoratori.
-Migliorare l'accesso alla conoscenza e all'innovazione e il loro utilizzo: le raccomandazioni concludono che l'accesso alle conoscenze e alle competenze deve essere agevolato e che la digitalizzazione rappresenta un'opportunità.