Soltanto un accordo di cessate il fuoco a Gaza, scaturito dai colloqui di Ferragosto, impedirà all' Iran di intraprendere una rappresaglia diretta contro Israele per l'assassinio del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh sul suo territorio: lo affermano tre alti funzionari iraniani, che sembrano ridimensionare l'intenzione che i raid vengano lanciati prima dei colloqui di giovedì. Lo riporta il Times of Israel. Il ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato che gli appelli a evitare un'escalation arrivati da Francia, Germania e Regno unito "mancano di logica politica e contraddicono i principi del diritto internazionale". Lo riferisce l'agenzia di stampa Reuters. I tre Paesi europei hanno diffuso ieri una dichiarazione in cui chiedono all'Iran e ai suoi alleati di astenersi da attacchi contro Israele dopo l'uccisione di Haniyeh, capo politico del gruppo islamista palestinese Hamas, avvenuta a Teheran il mese scorso, che Teheran e il gruppo sciita libanese Hezbollah attribuiscono allo Stato ebraico. "Senza alcuna obiezione ai crimini del regime sionista (Israele, ndr.), la dichiarazione dei tre Paesi europei richiede impudentemente all'Iran di non rispondere a una violazione della sua sovranità e integrità territoriale", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani.
In una telefonata con il suo omologo turco Hakan Fidan di questa mattina, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha discusso dell'importanza che Hamas prenda parte al vertice di giovedì per un accordo di cessate il fuoco, afferma il Dipartimento di Stato. Lo riferisce Times of Israel. Hamas due giorni fa ha annunciato che non avrebbe partecipato, chiedendo ai mediatori di convincere Israele ad accettare la proposta aggiornata presentata a luglio. Un'offerta che ha visto Hamas cedere sulla sua richiesta che Israele si impegni per un cessate il fuoco permanente. I funzionari di Hamas risiedono regolarmente in Turchia.
Meloni sente Netanyahu: "Serve de-escalation e cessate il fuoco in linea con le richieste Onu"
Giorgia Meloni, nell'ambito dei continui contatti che sta intrattenendo sulla crisi in Medioriente, ha avuto una nuova conversazione telefonica con il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu durante la quale ha reiterato il forte auspicio che si possa trovare un accordo per un cessate il fuoco sostenibile a Gaza e il rilascio degli ostaggi, in linea con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, in occasione del prossimo round negoziale del 15 agosto. Il premier ha ribadito il convinto sostegno alla mediazione guidata da Stati Uniti, Egitto e Qatar. Nel riconoscere il diritto all'autodifesa di Israele, ha infine sottolineato l'importanza di una de-escalation a livello regionale, incluso lungo il confine israelo-libanese dove è presente la forza di interposizione delle Nazioni Unite, Unifil, in cui l'Italia gioca un ruolo di primo piano.