Medio Oriente, ucciso a Teheran il capo di Hamas Haniyeh
Medio Oriente, ucciso a Teheran il capo di Hamas Haniyeh
Il presidente palestinese Abu Mazen: un atto codardo e uno sviluppo pericoloso. In Iran riunione di emergenza del Consiglio supremo di sicurezza nazionale. Blinken: ora serve una tregua immediata

di redazione Roma 31/07/2024 14:42

Hamas ha comunicato la morte del suo leader Ismail Haniyeh in seguito a un raid israeliano contro la sua residenza a Teheran. L'attacco sarebbe avvenuto alle due di notte ora locale. Haniyeh era capo dell'ufficio politico di Hamas dal 2017. Inoltre, è stato primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese dal 2006 al 2007 e capo dell'amministrazione della Striscia di Gaza dal 2014 al 2017.

Haniyeh e una delle sue guardie del corpo sono stati uccisi dopo che l'edificio in cui alloggiavano è stato colpito, rende noto Al Jazeera, spiegando che la tv iraniana ha letto una dichiarazione del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (Irgc). Nella dichiarazione dell'Irgc si precisa che Haniyeh era a Teheran per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian.

"Un atto codardo e uno sviluppo pericoloso", ha detto il presidente palestinese Abu Mazen che ha condannato l'uccisione del capo politico di Hamas, invitando "il popolo palestinese e le forze popolari all'unità, alla pazienza e alla fermezza di fronte all'occupazione israeliana".

Rischio escalation

L'assassinio del leader di Hamas rappresenta una grave escalation, ha dichiarato il funzionario della fazione islamica Sami Abu Zuhri, citato dai media israeliani. L'omicidio di Haniyeh rappresenta un duro colpo per il gruppo militante palestinese, in quanto elimina una figura chiave che ne aveva guidato le operazioni politiche mentre viveva all'estero. L'omicidio avviene in un momento difficile per il Medio Oriente, con l'escalation degli scontri tra Israele e Hezbollah che minaccia di trasformarsi in una guerra regionale più ampia e mentre Hamas combatte l'esercito israeliano a Gaza.

"Riteniamo sia nostro dovere vendicare il sangue del martire Haniyeh": lo ha detto la Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei. "Con questo atto, il regime sionista criminale e terrorista si è preparato una dura punizione", ha aggiunto Khamenei, citato dall’emittente Press tv.

"L'Iran sta tenendo una riunione di emergenza del Consiglio supremo di sicurezza nazionale presso la residenza del leader supremo, Ali Khamenei, un evento che accade in circostanze straordinarie", ha scritto su X Iran international.

Il sangue del leader di Hamas assassinato Ismail Haniyeh "non sarà mai sprecato", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani, spiegando che "il martirio di Haniyeh a Teheran rafforzerà il legame profondo e indissolubile tra Teheran, Palestina e la resistenza". Intanto, secondo quanto riferisce il sito di notizie libanese filo-Hezbollah al Mayadeen citando una fonte iraniana, il missile utilizzato per uccidere il leader di Hamas Ismail Haniyeh in un attacco alla sua residenza a Teheran è stato lanciato da un altro Paese.

Gli Usa aiuteranno Israele in caso di attacco. Lo ha detto il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, parlando durante una conferenza stampa nelle Filippine. Austin ha affermato che Washington aiuterà Israele se verrà attaccato, mentre lavora per ridurre la tensione nella regione dopo l'assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh in Iran. Lo riporta The Times of Israel. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken, però, ha avvertito che ora bisogna arrivare alla tregua, al cessate il fuoco immediato. 

Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha condannato "fermamente" il "perfido assassinio" a Teheran di suo "fratello", il leader di Hamas, Ismail Haniyeh. "Si tratta di un tentativo di affossare la causa palestinese, la gloriosa resistenza di Gaza e la giusta lotta dei nostri fratelli palestinesi", ha aggiunto. "Che Dio abbia pietà di mio fratello Ismail Haniyeh, caduto martire in seguito a questo vile attacco", ha scritto ancora Erdogan su X, denunciando la "barbarie sionista".