Bonus ricerca e sviluppo, ripartono gli investimenti delle aziende
Bonus ricerca e sviluppo, ripartono gli investimenti delle aziende
Un decreto del ministero delle imprese e del made in Italy vara l’elenco degli asseveratori. Entro fine maggio arriveranno modulo e linee guida per la certificazione

di di Bruno Pagamici 16/05/2024 02:00

Da giugno ripartono gli investimenti finanziabili col credito d’imposta per l’attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica. Da ieri, infatti, è consultabile l’Albo dei certificatori del bonus ed è operativa la piattaforma informatica con la quale le imprese, che hanno effettuato o che intendano effettuare investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione, potranno selezionare il certificatore. Questi avrà il compito di asseverare il programma di investimento e avallare il riconoscimento del credito d’imposta. Si tratta, quindi, di un passaggio necessario, quanto atteso dagli operatori, per riavviare la procedura ministeriale che consente di accedere alle agevolazioni fiscali che permettono di finanziare gli investimenti.

Il tutto è disposto dal decreto direttoriale del 15 maggio 2024, n. 7293, del ministero delle imprese e del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso. Il dicastero, con un comunicato sul proprio sito, ha reso noto che, attraverso il portale, sarà possibile per i certificatori, a far data dal 5 giugno 2024, provvedere al caricamento delle certificazioni richieste dalle imprese e ad esse rilasciate. Lo stesso dicastero, inoltre, renderà disponibili entro il mese di maggio il modello di certificazione da utilizzare, nonché le linee guida cui il certificatore è tenuto ad uniformarsi per la corretta applicazione del credito d’imposta.

Le imprese interessate potranno, dunque, avvalersi della facoltà di richiedere una certificazione preventiva attestante la qualificazione degli investimenti effettuati o da effettuare, nonché delle attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di innovazione digitale 4.0 e di transizione ecologica.

Va ricordato che la certificazione esplica effetti vincolanti nei confronti dell’amministrazione finanziaria (non può essere contestata) in relazione alla qualificazione delle attività inerenti a progetti o sotto-progetti di ricerca e sviluppo e innovazione.

Il contenuto della certificazione

La certificazione, la cui correttezza viene verificata dal ministero, deve contenere:

• le informazioni concernenti le capacità organizzative e le competenze tecniche dell’impresa richiedente la certificazione o dei soggetti esterni a cui la ricerca è stata commissionata, al fine di attestarne l’adeguatezza;

• la descrizione dei progetti o dei sottoprogetti realizzati o in corso di realizzazione e delle diverse fasi inerenti agli stessi ovvero, nel caso degli investimenti non ancora effettuati, la descrizione dei progetti o sottoprogetti da iniziare;

• le motivazioni tecniche sulla base delle quali viene attestata la sussistenza dei requisiti per l’ammissibilità al credito d’imposta o il riconoscimento della maggiorazione di aliquota;

• la dichiarazione, sotto la propria responsabilità, da parte del soggetto certificatore di non versare in situazioni di conflitto di interesse;

• tutte le ulteriori informazioni e gli altri elementi descrittivi ritenuti utili dal soggetto certificatore per la completa rappresentazione della fattispecie agevolativa.

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