Filo diretto con i professionisti
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Il ministro della giustizia Nordio agli Stati generali del Cndcec lancia la cabina di regia delle professioni economico-giuridiche, per un confronto costante con commercialisti, avvocati e notai

di di Simona D’Alessio 08/05/2024 02:00

Nasce la cabina di regia delle professioni economico-giuridiche sotto l’«egida» del ministro della Giustizia Carlo Nordio, luogo nel quale il titolare del dicastero potrà confrontarsi (in un clima di «collaborazione permanente») con i vertici dei notai, dei commercialisti e degli avvocati che rappresentano circa 365.000 iscritti agli ordini, coinvolti in un dialogo «su tutti i temi riguardanti il loro settore» che il governo «si troverà ad affrontare».

E, intanto, si avvicina il «traguardo storico» dell’approvazione della proposta di legge di FdI 1276 (finora licenziata dalla commissione Giustizia della Camera) delle norme sulla responsabilità dei componenti dei collegi sindacali, disciplinata, a oggi, dall’articolo 2407 del codice civile.

Agli Stati generali dei commercialisti, a Roma, il presidente Elbano de Nuccio ha snocciolato dal palco altri numeri sugli esponenti della categoria (dopo quelli apparsi ieri su ItaliaOggi) che, sfondato il «tetto» delle 120.400 unità, esercitano l’attività nei «69.210 studi dislocati su tutto il territorio nazionale», strutture che danno lavoro a «circa 297.000 persone».

E non è tutto, giacché, ha puntualizzato al centro congressi «La Nuvola» dinanzi a 2.000 colleghi, «i dati relativi agli invii telematici sul canale Entratel dell’Agenzia delle Entrate attestano che, su circa 5,8 milioni di soggetti tra lavoratori autonomi e imprese individuali, società di persone e associazioni, società di capitali ed enti non commerciali, sono circa 4,35 milioni, pari al 75% del totale, quelli che adempiono ai propri obblighi fiscali attraverso di noi».

Perciò, è il «tasto» su cui ha «battuto» la guida dei commercialisti, «se si considera il gettito fiscale che proviene anche soltanto dalle principali imposte pagate dalle imprese e dai professionisti (Iva, Irpef, Ires e Irap), pari a circa 281 miliardi, è dunque possibile stimare in circa 211 miliardi quello che affluisce alle casse dello Stato tramite l’attività di consulenza e assistenza fiscale che prestiamo».

Una delle sfide, d’ora in avanti, sarà portare avanti il confronto con le Istituzioni, «affinché ragioni e competenze delle professioni siano ascoltate non più solo a valle della elaborazione normativa, ma già a monte»: un’altra «chance» la fornirà la cabina di regia annunciata da Nordio (la data della prima convocazione ancora non c’è, ma si riunirà «a brevissimo», ha confidato de Nuccio a ItaliaOggi), salutata con entusiasmo dai numeri uno dei Consigli nazionali del Notariato e forense Giulio Biino (un’iniziativa «epocale», l’ha definita) e Francesco Greco che, alla presenza del ministro all’assise capitolina, ha espresso la «preoccupazione» degli avvocati per il «tentativo» dell’Anac (Autorità anticorruzione) di limitare il perimetro della legge sull’equo compenso (49/2023) attraverso «una distorta interpretazione delle norme sugli appalti pubblici».

Non appare lontano, poi, il varo dell’Aula di Montecitorio della proposta di legge sulla «perimetrazione, non limitazione, della responsabilità dei componenti del collegio sindacale», ha scandito il vertice dei commercialisti, ringraziando alcuni firmatari del testo presenti agli Stati generali, i deputati di FdI Marta Schifone, Andrea de Bertoldi e Mariangela Matera. A dire la sua, infine, il sottosegretario alle Imprese e made in Italy Massimo Bitonci: «Sono un vostro collega», ha esordito, «ho la delega alle professioni non ordinistiche ma, voglio dirlo, non basta l’iscrizione alla camera di commercio per svolgere determinate funzioni», aggiungendo che «la legge 4 del 2013 non dà delle competenze», bensì «regolamenta un settore», quello delle professioni associative.

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