Fisco, Leo (Mef): bonus 100 euro a gennaio 2025, poi tredicesime detassate
Fisco, Leo (Mef): bonus 100 euro a gennaio 2025, poi tredicesime detassate
Il viceministro all'economia, illustrando il decreto legislativo su Irpef e Ires di attuazione della delega fiscale approvato oggi dal Consiglio dei ministri, ha spiegato che si tratta di una misura provvisoria temporanea a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico

30/04/2024 16:46

Un bonus da 100 euro per i lavoratori con i redditi più bassi. Arriverà a gennaio del 2025 ed è "il primo tassello cui seguirà, trovando le relative risorse, l'intervento per le tredicesime". Il viceministro all'economia, Maurizio Leo, illustrando il decreto legislativo su Irpef e Ires di attuazione della delega fiscale (legge n. 111/2023) approvato oggi, 30 aprile, dal Consiglio dei ministri, ha spiegato che si tratta di una misura provvisoria temporanea "perché l'obiettivo è la detassazione delle tredicesime, come dice la legge delega". "Non è che abbiamo una visione strabica. Prestiamo attenzione anche al lavoro dipendente, che ha numeri molto più rilevanti e bisogna quindi trovare equilibrio per le coperture", ha aggiunto Leo: "il governo voleva dare un "ulteriore sostegno alle famiglie", ma sempre stando "attenti ai conti pubblici", perché "vogliamo dare l'impressione ai mercati che ci muoviamo con la massima attenzione".

Il bonus da 100 euro "a vantaggio delle famiglie monoreddito o monogenitoriali" sarà "erogato attraverso i sostituti d'imposta nel 2025", perché nel 2024 il governo ha già utilizzato tutte le risorse per fare i primi 13 decreti legislativi attuativi della delega, "compreso quello di oggi", ha spiegato Leo, al termine del Cdm. "Il governo è voluto venire incontro alle fasce medio basse aggiungendo questo beneficio in un momento particolare" come quello di fine anno, "per venire incontro ai dipendenti che hanno redditi non elevati", complessivamente nb, ha aggiunto sottolineando che "come primo obiettivo" per il 2025 c'è quello di "consolidare le famose tre aliquote e spingerci ancora oltre: vedremo quale sarà il risultato del concordato preventivo biennale per le partite Iva cui dobbiamo tendere la mano ma anche fare in modo che dichiarino redditi coerenti con la loro capacità contributiva, per venire incontro al ceto medio" che è quello "in maggior sofferenza".

Dl coesione, Fitto: rimettiamo in moto fondi per 75 miliardi

Negli ultimi due rapporti europei sui fondi di coesione per l'Italia "il quadro è poco edificante per l'efficacia della spesa", in particolare "per la programmazione 2021-2027 gli impegni e le spese sono quasi pari a zero quindi l'obiettivo è rimettere in moto risorse pari a 43 miliardi di risorse europee ai quali si aggiungono risorse nazionali di cofinanziamento per un importo complessivo di 75 miliardi": lo ha detto il ministro degli Affari europei, Sud, Politiche di coesione e Pnrr, Raffaele Fitto, al termine del Cdm che ha approvato anche la riforma della Coesione. La riforma, ha spiegato, "crea le condizioni perché i diversi fondi (coesione, Fsc e Pnrr, ndr) dialoghino e diventino complementari", perché "il rischio era che i fondi marciassero in contrasto gli uni con gli altri". La riforma è il "tassello conclusivo che "ci fa usare meglio questi strumenti".