Affitti brevi, ecco la banca dati
Affitti brevi, ecco la banca dati
Dal primo settembre ok alla richiesta del Codice unico nazionale con Spid. In dirittura d’arrivo il decreto per il contrasto dell’evasione delle locazioni turistich

di di Matteo Rizzi 27/04/2024 02:00

Avanza la creazione della banca dati contro l’evasione sugli affitti brevi. Dal primo settembre sarà operativo il portale del Ministero del Turismo per ottenere l’assegnazione del CIN (Codice Identificativo Nazionale) per tutti gli alloggi messi a disposizione per gli affitti brevi.

Superamento del sistema regionale

L’obiettivo è il superamento dell’attuale sistema regionale per la creazione del registro unico, sulla linea di quanto previsto dal regolamento relativo alla raccolta e alla condivisione dei dati riguardanti i servizi di locazione di alloggi a breve termine e che modifica il regolamento (UE) 2018/1724.

Il 24 aprile 2024 la Commissione Politiche del turismo della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, presieduta dal Coordinatore Daniele D’Amario (assessore della Regione Abruzzo), ha espresso parere positivo al Decreto sull’interoperabilità delle banche dati delle strutture ricettive e al CIN per gli immobili destinati a locazione breve per finalità turistiche predisposto dal Ministero del Turismo.

Con la conversione nella legge n. 191/2023 del decreto “Anticipi” (il Dl n. 145/2023) è stata prevista l’istituzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN), che dovrà essere assegnato, tramite apposita procedura automatizzata, dal Ministero del Turismo alle unità immobiliari ad uso abitativo destinate alle locazioni brevi.

“Si avvia così una procedura che sarà determinante per la definizione del CIN e rendere interoperabili le banche dati regionali con quella nazionale”, ha spiegato il Ministro del Turismo Daniela Santanchè. “Un processo complesso che richiede il massimo impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti”.

La costruzione della piattaforma nazionale

Il decreto definisce un percorso di entrata in esercizio graduale della piattaforma nazionale iniziando dalle Regioni tecnologicamente più avanzate che volontariamente supportano la fase pilota della piattaforma.

Il Ministero sta compiendo, infatti, uno sforzo importante a livello tecnologico per permettere il dialogo integrato con le banche dati territoriali delle 19 regioni e delle due province autonome che hanno caratteristiche molto differenziate. Tra giugno e luglio partirà quindi una fase di sperimentazione e entro il 1° settembre 2024 è prevista la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Avviso attestante l’entrata in funzione del portale telematico del Ministero del Turismo per l’assegnazione del CIN, che darà avvio alla vera e propria operatività completa.

Il CIN andrà esposto all’esterno dello stabile nel quale è collocato l’appartamento e andrà indicato all’interno di ogni annuncio.

Le sanzioni

Chi non lo farà, rischierà sanzioni fino a 8.000 euro per chi loca un appartamento senza CIN e fino a 5.000 euro per chi non lo inserisce negli annunci. Inoltre, tra gli obblighi per i locatori c’è anche quello di rispettare le prescrizioni in materia di sicurezza degli impianti e di dotarsi di dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e del monossido di carbonio funzionanti, nonché di estintori portatili a norma di legge da ubicare in posizioni accessibili e visibili.

La registrazione presso la banca nazionale potrà quindi facilitare l'incrocio delle informazioni sugli immobili con i dati trasmessi alle Entrate secondo la direttiva Dac7, consentendo così di rilevare eventuali anomalie rispetto agli immobili che operano privi di registrazione.

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