Volano le compensazioni fiscali
Volano le compensazioni fiscali
Da 6,4 mld nel 2022 sono arrivate a 20,9 mld nel 2023. L’allarme sulla corsa di Upb, ufficio parlamentare di bilancio in audizione al Senato sul dl Superbonus. Dopo il 110%, osservato speciale Transizione 4.0

di di Cristina Bartelli 20/04/2024 02:00

Boom delle compensazioni, da 6,4 mld del 2022 sono arrivate 20,9 mld del 2023. Il Superbonus veleggia verso 170 mldl di spesa complessiva ma anche il credito di imposta transizione 4.0 ruggisce, nei primi tre mesi del 2024 le compensazioni sono già a quota 4,6 mld il 70% del valore stimato per l’intero anno. Sono questi alcuni dei calcoli forniti dal documento depositato ieri in commissione finanze del Senato dall’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) presieduto da Lilia Cavallari sul dl 39/2024 dl superbonus.

Al di là dell’ennesima conferma del bagno di risorse avuto con il superbonus (si presenta come un unicum nel panorama delle agevolazioni fiscali, riporta un passaggio del testo) il documento si sofferma sull’andamento delle compensazioni sia per i bonus edilizi sia per le altre forme agevolative.

Le compensazioni

Più in particolare, le agevolazioni edilizie, spiega Upb, “hanno contribuito in maniera rilevante all’aumento dello stock dei crediti di imposta dal 2023”. Le compensazioni sono passate da 6,4 miliardi del 2022 a 20,9 nel 2023. Per il 2024, spiegano da Upb, ci si può attendere un’ulteriore crescita dell’ammontare dovuto agli effetti degli investimenti edilizi effettuati nel 2023. Le compensazioni dei primi tre mesi del 2024 (14,3 miliardi) sono 2,3 volte quelle del corrispondente periodo dell’anno precedente e oltre il 68 per cento di quelle relative all’intero 2023.

Più in dettaglio, le compensazioni dei crediti relativi al Superbonus presentano una dinamica ancora più sostenuta: nei primi tre mesi dell’anno sono risultate 2,6 volte quelle dello stesso periodo dell’anno precedente . Incrementi più contenuti, sebbene di rilievo, si osservano per l’Ecobonus (+66 per cento) e per gli altri crediti edilizi (+89 per cento), mentre le compensazioni relative ai crediti legati al rifacimento delle facciate rimangono stabili.Interessante anche lo spacchettamento della distribuzione dei crediti compensati per settore: nel 2023 nel 2023 si rileva una sensibile riduzione della quota dei crediti compensata dalle banche e dai servizi postali (dal 71,2 per cento al 50,8) a vantaggio delle altre imprese del settore finanziario e immobiliare (dal 5,9 al 7,6 per cento) e, soprattutto, delle imprese di altri settori non coinvolti direttamente nell’esecuzione dei lavori e non appartenenti al sistema finanziario (dal 7,5 al 26 per cento). Nei primi tre mesi del 2024 si osserva un incremento delle compensazioni effettuate direttamente dalle imprese delle costruzioni e della filiera dell’edilizia (dal 15,7 al 19,9 per cento) e dalle imprese di altri settori (dal 26 al 30,3 per cento), con un’ulteriore riduzione della quota di banche e servizi postali (al 42,6 per cento).Per quanto riguarda più nel dettaglio transizione 4.0,

I dati per il credito di imposta transizione 4.0

Nel triennio 2021-23 la perdita di gettito complessiva effettiva (12,5 miliardi) risulta inferiore a quella inizialmente stimata (13,4 miliardi). Con riferimento al 2024, i dati delle compensazioni effettuate nei primi tre mesi (pari a 3,3 miliardi) già rappresentano il 70 per cento del totale stimato inizialmente per lo stesso anno e sembrano quindi confermare questo andamento. “Va inoltre considerato”, avverte Upb, “che i crediti compensati scontano l’incapienza fiscale e quindi crediti potenziali ancora a disposizione delle imprese potrebbero emergere nei prossimi anni, dato che le eventuali eccedenze possono essere riportate in avanti senza limiti temporali, aumentando il divario con le stime iniziali”.

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