Zingaretti dice sì a Liliana Segre presidente della Repubblica
Zingaretti dice sì a Liliana Segre presidente della Repubblica
Il segretario del Pd lancia la candidatura della senatrice a vita per il Quirinale: "E' una grandissima personalità, che si presenta benissimo per un ruolo come quello del presidente della Repubblica. E' un faro e un punto di riferimento della democrazia del nostro paese

di Giampiero Di Santo 12/11/2019 09:26

Dopo la scorta che le è stata assegnata per le continue minacce e gli insulti ricevuti, dopo la grande manifestazione di solidarietà di ieri sera a Milano, dove si sono riunite circa 5 mila persone davanti al museo della shoah, per la senatrice a vita Liliana Segre arriva anche la candidatura alla presidenza della Repubblica. Candidatura avanzata nei giorni scorsi dall'Huffington post e appoggiata con decisione dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti. "Liliana Segre è una grandissima personalità, che si presenta benissimo per un ruolo come quello del presidente della Repubblica. E' un faro e un punto di riferimento della democrazia del nostro Paese", ha aggiunto ieri Zingaretti a New York: "Se non fossi stato qui, probabilmente sarei stato a Milano". 

A Milano, appunto, al binario 21 della Stazione Centrale, da dove partirono gli ebrei verso i campi di sterminio, durante il presidio 'Liliana non odia', in solidarietà con la senatrice a vita Liliana Segre, che, ancor prima dell'inizio, ha visto la presenza di migliaia di milanesi, nonostante la pioggia battente. Al presidio hanno aderito numerose associazioni antifasciste e partiti politici.

Secondo il Pd milanese, sono state 5.000 le persone che hanno partecipato al presidio. Erano presenti anche i figli della parlamentare da ragazzina deportata ad Auschwitz. "Davanti al Memoriale della Shoah, abbiamo voluto stringerci in un abbraccio collettivo alla senatrice, in tanti oltre ogni steccato, per dimostrare che siamo di più e più forti di chi vorrebbe farci ripiombare nell'oscurità del passato, un passato che abbiamo sconfitto con i valori della democrazia e dell'antifascismo, scolpiti nella nostra Costituzione": ha spiegato la segretaria metropolitana del PD Silvia Roggiani. "Nessun passo indietro, non concederemo neppure un millimetro agli spargitori di odio contemporanei. Milano, città Medaglia d'oro alla Resistenza, non si piega. Milano non odia, e le migliaia di cittadine e cittadini presenti questa sera, sono la testimonianza dell'impegno a non arrendersi mai all'intolleranza e agli istinti più biechi", ha aggiunto.

A New York Zingaretti ha parlato anche di crescita e sviluppo, ma anche di conti e di rapporto tra Italia e Unione europea:  "Il tema della crescita, dello sviluppo, del rilancio dell'economia è un tema vero che sarebbe sbagliato rimuovere. Ma è anche vero che l'Italia si è rimessa sui binari giusti, che sono quelli dello sviluppo e del controllo della spesa pubblica, del rapporto con l'Europa non subalterno ma giusto e questo è ciò che ha fatto riconoscere ai mercati finalmente la riapertura di una politica seria. Ora al centro va messo il tema dello sviluppo e della crescita e su questo occorre insistere, insistere, insistere".
   

Zingaretti ha aggiunto che "quello che dobbiamo unire è la compatibilità di bilancio e la lotta all'ingiustizia sociale e credo che il governo abbia, con la manovra che ha messo in campo, aperto una nuova strada perché si è evitato l'aumento dell'Iva, si tagliano le tasse ai redditi più bassi, si investono 11 miliardi nelle infrastrutture e si apre una stagione una stagione in cui si passa dagli slogan e dalle stupidaggini a politiche economiche che hanno bisogno di tempo ma sono politiche economiche serie e e che guardano alla lotta per la giustizia sociale. Settanta giorni fa lo spread era a 240 e ora è crollato e questo fa risparmiare. Quello che bisogna giudicare è se la via è corretta o sbagliata. Io credo che sia corretto concertare con i partner europei i livelli della spesa pubblica. In 24 ore d'accordo abbiamo recuperare 14 miliardi di euro di flessibilita'".