Whistleblowing ad ampio raggio
Whistleblowing ad ampio raggio
Si amplia il perimetro del whistleblowing: disco verde alle segnalazioni anonime anche per appalti e riciclaggio, mercato interno e atti che violano le norme in materia di imposta sulle società

di di Emanuele Fisicaro 06/08/2022 00:14

Si amplia il perimetro del whistleblowing: disco verde alle segnalazioni anonime anche per appalti e riciclaggio, mercato interno e atti che violano le norme in materia di imposta sulle società. Lo prevede la legge “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea – legge di delegazione europea 2021”, approvata in via definitiva il 2 agosto scorso dalla Camera dei deputati. Essa contiene la Direttiva europea in materia di whistleblowing (Direttiva UE 1937/2019) per l'attuazione della quale il Governo ha tre mesi di tempo.

Elenco ampliato. Dalla lettura dell'articolo 2 della direttiva si rileva che le “soffiate” potranno riguardare settori vitali del sistema Paese, tra gli altri: appalti pubblici; servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo; violazioni che ledono gli interessi finanziari dell'Unione; violazioni riguardanti il mercato interno, comprese violazioni delle norme dell'Unione in materia di concorrenza e di aiuti di Stato, nonché violazioni riguardanti il mercato interno connesse ad atti che violano le norme in materia di imposta sulle società o i meccanismi il cui fine è ottenere un vantaggio fiscale che vanifica l'oggetto o la finalità della normativa applicabile in materia di imposta sulle società. Sebbene l'Italia, come molti altri Paesi Ue, non abbia ancora adeguato la propria disciplina (la scadenza era il 17 dicembre 2021), essa tuttavia non risulta, almeno sul piano formale, del tutto sprovvista. Infatti il whistleblowing è attualmente regolato dalla legge 179/ 2017, che ha introdotto l'obbligo di dotarsi di canali di segnalazioni anche per le aziende del settore privato dotate di modello organizzativo 231, integrando in tal modo la disciplina prevista per il settore pubblico. Seppur vi sia una legislazione che disciplina il whistleblowing, allo stato tale figura è poco applicata e comunque insiste una disciplina senza tutele e poca protezione per il whistleblower a differenza di quanto succede in altri Stati membri. Tanto che quest'ultimo profilo rappresenta uno dei principi della attuanda direttiva europea, ossia “aiutare (il whistleblower, ndr) a denunciare atti illeciti o irregolarità in modo sicuro, garantendo la possibilità di segnalare in modo anonimo”. Lo scopo della direttiva è rafforzare l'applicazione del diritto e delle politiche dell'Unione in specifici settori stabilendo norme minime comuni volte a garantire un elevato livello di protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione.

Il caso Francia. A differenza dell'Italia, la Francia ha recepito la direttiva con la legge 2022-401 del 21 marzo 2022 volta a migliorare la tutela degli informatori e legge organica 2022-400 del 21 marzo 2022 volta a rafforzare il ruolo del difensore dei diritti in tema di whistleblowing. In realtà si tratta di una norma che completa il sistema di tutela degli informatori che era stato predisposto dalla legge del 9 dicembre 2016, denominata “Sapin II” e che, per la stessa ragione, recepisce la direttiva del 23 ottobre 2019 in materia di la tutela delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione Europea. La citata disposizione disciplina tre profili: la lotta alla corruzione, la trasparenza, la modernizzazione della vita economica. L'ordinamento francese, oltre a disciplinare la figura dl whistleblowing istituisce e rafforza il ruolo del difensore dei diritti.