Web tax europea dal primo gennaio 2023
Web tax europea dal primo gennaio 2023
Nuove entrate per finanziare direttamente il bilancio Ue. Tra queste troviamo la web tax (la tassa sulle attività digitali), la plastic tax (tassa sulla plastica non riciclata) e la carbon tax (tassa sulle emissioni di anidride carbonica)

di di Matteo Rizzi 22/07/2020 08:13

Web tax europea dal primo gennaio 2023. Nell'accordo raggiunto dai paesi europei per il programma Next Generation Eu si prevede l'introduzione di nuove entrate per finanziare direttamente il bilancio Ue. Tra queste c'è la web tax (la tassa sulle attività digitali), la plastic tax (sulla plastica non riciclata) e la carbon tax (sulle emissioni di anidride carbonica). Secondo il precedente progetto presentato dalla Commissione europea, il prelievo sul fatturato delle multinazionali del digitale con un fatturato annuale superiore a 750 mln di euro potrebbe generare 1,3 miliardi all'anno. Una tassa digitale che comunque si baserebbe sul lavoro dell'Ocse per la tassazione delle imprese con «una presenza digitale significativa». Invece, già dal 1 gennaio 2021 dovrebbe entrare in vigore «una nuova risorsa propria basata sui rifiuti plastici non riciclati». Questa sarà costituita da una quota delle entrate derivanti da un contributo nazionale, calcolato sul peso dei rifiuti di imballaggio non riciclati. Inoltre, nel primo semestre del 2021 la Commissione presenterà proposte su «un meccanismo di adeguamento alle frontiere del emissioni di carbonio» la cui introduzione è prevista anche per il 1 gennaio 2023. Dal punto di vista ambientale, la rimodulazione della carbon-tax potrebbe raccogliere fino a 14 miliardi al fine di controbilanciare le importazioni di prodotti a basso costo dai paesi extra-Ue che danneggiano il clima. Nello stesso spirito, la Commissione presenterà una proposta di revisione del Sistema per lo scambio delle quote di emissione dell'Ue (Ets). Inoltre, nel prossimo quadro finanziario pluriennale, l'Unione si adopererà per l'introduzione di altre risorse proprie, che potrebbero includere una tassa sulle transazioni finanziarie (Ttf). Una proposta per una tassa di questo tipo era stata presentata nel 2013 con l'obiettivo di armonizzare le iniziative fiscali finanziarie non coordinate degli stati membri che altrimenti potrebbero frammentare il mercato unico dei servizi finanziari con il pericolo di doppia imposizione. Secondo le stime della commissione, le entrate annuali sarebbero di 30-35 miliardi di euro.

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