"Il maggiore pessimismo dei consumatori registrato dall'avvio della crisi si e' riflesso in un considerevole aumento della propensione al risparmio. Nel secondo trimestre il rapporto tra risparmio e reddito disponibile lordo, prossimo al 20%, e' risultato pressoche' doppio rispetto alla media del 2019, risentendo in buona parte della diminuzione degli acquisti di beni e servizi conseguente al blocco di 4 alcune attivita'".
Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, secondo cui "il rischio che la propensione al risparmio rimanga su livelli elevati anche nei prossimi trimestri, frenando la ripresa, appare concreto. Esso è confermato dalle indagini condotte dalla Banca d'Italia tra la fine di agosto e l'inizio di settembre".
"Secondo le nostre valutazioni, - ha sottolineato il governatore alla 96esima Giornata mondiale del risparmio - il risparmio è rimasto su valori elevati anche negli ultimi mesi sia per motivi precauzionali, connessi con il calo del reddito disponibile e i timori per l'occupazione, sia per la persistenza del rischio epidemiologico e le conseguenti preoccupazioni per la salute, che scoraggiano alcune tipologie di consumi, soprattutto quelli legati a viaggi, turismo e attività ricreative".
"Pur riducendosi nel tempo in rapporto al reddito disponibile - ha aggiunto Visco - il risparmio delle famiglie, che costituisce la principale fonte di finanziamento per gli investimenti, è stato storicamente un fattore di forza della nostra economia. Ma in una fase come quella attuale, dominata dall'incertezza e dalla debolezza della congiuntura, l'aumento della propensione al risparmio, se non si accompagna a un'adeguata ripresa degli investimenti e dell'attività produttiva, può causare una diminuzione della domanda aggregata e dei redditi, alimentando, a sua volta, una ulteriore crescita delle intenzioni di risparmio per motivi precauzionali e innescando, così, un circolo vizioso".