Visco: il pil potrebbe  crollare del 13%. Ma insieme ce la faremo
Visco: il pil potrebbe crollare del 13%. Ma insieme ce la faremo
Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali. Aggiungendo: l’evasione aumenta il peso delle tasse, occorre un "profondo ripensamento della struttura della tassazione, che tenga anche conto del rinnovamento del sistema di protezione sociale, deve porsi l'obiettivo di ricomporre il carico fiscale a beneficio dei fattori produttivi".

di redazione Roma 29/05/2020 13:48

La crisi causata dal coronavirus è "senza precedenti nella storia recente", l'incertezza sulla ripresa "è forte" e quest'anno il Pil italiano potrebbe subire una contrazione tra il -9% e il -13%. Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali, davanti a una platea che comprendeva anche l'ex presidente della Bce, Mario Draghi. "Stiamo attraversando la più grande crisi sanitaria ed economica della storia recente - ha sottolineato Visco - che mette a dura prova l'organizzazione e la tenuta dell'economia e della società. I tempi e l'intensità della ripresa che seguirà la fase di emergenza dipendono da fattori difficili da prevedere".
"L'incertezza oggi è forte", ma "'oggi da più parti si dice "insieme ce la faremo". Lo diciamo anche noi", ha detto il governatore di Bankitalia, sottolineando che non lo si deve dire però "solo con ottimismo retorico, bensì per assumere collettivamente un impegno concreto". "Serve un nuovo rapporto tra Governo, imprese dell'economia reale e della finanza, istituzioni, società civile; possiamo non chiamarlo, come pure è stato suggerito, bisogno di un nuovo "contratto sociale", ma anche in questa prospettiva serve procedere a un confronto ordinato e dar vita a un dialogo costruttivo". Con un chiaro appello: "Nessuno deve perdere la speranza" ha detto Visco.
La "profondità della recessione, nel medio periodo", "non potrà non avere effetti sui bilanci bancari. L'aumento dei crediti deteriorati andrà affrontato per tempo, facendo ricorso a tutti i possibili strumenti, inclusi quelli per la ristrutturazione e la loro vendita", ha affermato Visco, secondo cui " qualora necessario", "si dovrà essere pronti a percorrere soluzioni che salvaguardino la stabilità del sistema valutando" "strumenti in via preventiva per banche che versino in una situazione di serie, anche se presumibilmente temporanee, difficoltà".
"Ogni paese deve utilizzare le risorse messe a disposizione dalle istituzioni europee con pragmatismo, trasparenza e, soprattutto in maniera efficienze", ha aggiunto il governatore, avvertendo però che "i fondi europei non potranno mai essere 'gratuiti'" perché "il debito europee è debito di tutti". Visco definisce l'ultima proposta Ue, del fondo da 750 miliardi, "un'opportunità importante".
"L'Italia - ha aggiunto inoltre - è chiamata ad uno straordinario sforzo per sfruttare le opportunità offerte meglio di quanto non abbia fatto negli ultimi decenni".
Bisogna agire adesso con le riforme, ha poi sottolineato Visco. Serve un "profondo ripensamento della struttura della tassazione, che tenga anche conto del rinnovamento del sistema di protezione sociale, deve porsi l'obiettivo di ricomporre il carico fiscale a beneficio dei fattori produttivi". "Il livello delle entrate fiscali e' sostanzialmente allineato alla media degli altri paesi, pur se e' piu' elevato il cuneo fiscale sul lavoro. Cio' che soprattutto ci differenzia dalle altre economie avanzate e' l'incidenza dell'economia sommersa e dell'evasione, che si traduce in una pressione fiscale effettiva troppo elevata per quanti rispettano pienamente le regole". "Le ingiustizie e i profondi effetti distorsivi che ne derivano si riverberano sulla capacita' di crescere e di innovare delle imprese; generano rendite a scapito dell'efficienza del sistema produttivo".