Vendite al dettaglio ancora in calo a livello congiunturale
Vendite al dettaglio ancora in calo a livello congiunturale
La stima dell'Istat per ottobre. Prosegue invece la crescita tendenziale, confermando la dinamica positiva osservata a partire dal mese di giugno

06/12/2019 10:16

Vendite al dettaglio in calo congiunturale dello 0,2% a ottobre, sia in valore sia in volume. La diminuzione riguarda in particolare i beni non alimentari (-0,5% in valore e -0,4% in volume), mentre per i beni alimentari si registra un contenuto aumento (+0,1% in valore e +0,2% in volume).
Lo rende noto l'Istat, aggiungendo che su base tendenziale a ottobre si registra una crescita complessiva dell'1% in valore e dello 0,8% in volume. Aumentano sia le vendite dei beni alimentari (+1,3% in valore e +0,6% in volume) sia quelle dei beni non alimentari (+0,7% in valore e +1,0% in volume).
Nel trimestre agosto-ottobre 2019, rispetto al trimestre precedente, le vendite al dettaglio aumentano dello 0,1% sia in valore sia in volume. La crescita è limitata ai beni non alimentari (+0,3% in valore e in volume), mentre sono in flessione le vendite dei beni alimentari (-0,1% in valore e -0,3% in volume).
Per quanto riguarda le vendite dei beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali positive per quasi tutti i gruppi di prodotti, a eccezione di Cartoleria, libri, giornali e riviste (-1,6%), Prodotti farmaceutici (-1,6%) e Foto-ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali (-1,5%). Gli aumenti maggiori riguardano Dotazioni per l'informatica, telecomunicazioni, telefonia (+2,7%) e Giochi, giocattoli, sport e campeggio (+2,4%). Rispetto a ottobre 2018, il valore delle vendite al dettaglio aumenta dell'1,8% per la grande distribuzione e diminuisce dello 0,8% per le imprese operanti su piccole superfici. In crescita il commercio elettronico (+16,6%).
A ottobre 2019 prosegue la crescita tendenziale delle vendite al dettaglio, confermando la dinamica positiva osservata a partire dal mese di giugno. Nel complesso dei primi 10 mesi dell'anno l'aumento delle vendite è pari allo 0,7% e riguarda sia il settore alimentare sia quello non alimentare. Nello stesso arco di tempo si osserva che l'andamento positivo è limitato alle imprese con almeno 50 addetti, che registrano un incremento del 2,3%, mentre quelle di dimensioni inferiori mostrano una flessione (-1,2% per le imprese fino a 5 addetti e -0,2% per quelle da 6 a 49 addetti).
"Per i piccoli negozi è una Caporetto. Se le vendite complessive hanno valori altalenanti, scendono su base mensile e salgono su base annua, per le imprese operanti su piccole superfici è piena crisi: -0,8% su ottobre 2018", afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. "Se confrontiamo i dati di oggi con i valori pre-crisi dell'ottobre 2007, mentre la grande distribuzione ha ormai recuperato le perdite, registrando un +10,2%, +11,2% gli alimentari, i piccoli negozi sono ancora sotto del 16,9%, -17,9% per i non alimentari. Il problema, poi, è che, anche rispetto ad appena 3 anni fa, ossia ad ottobre 2016, le imprese operanti su piccole superfici segnano valori negativi, -3%. Insomma, anche dopo finita ufficialmente la crisi economica, i piccoli negozi continuano ad andare male e ad essere in perdita", conclude Dona.