Unimpresa: nel 2023 entrate al 49,2% del Pil, stangata da 50 miliardi
Unimpresa: nel 2023 entrate al 49,2% del Pil, stangata da 50 miliardi
Giuseppe Spadafora: è un macigno che soffoca le possibilitá di crescita economica ed è su quello che il governo deve agire con la massima urgenza

28/11/2022 11:07

Nel 2023 lo Stato incasserá 50,6 miliardi di euro in più rispetto al 2022, con le entrate totali che arriveranno a toccare il 49,2% del Prodotto interno lordo, in aumento rispetto al 48,9% che si registrerà alla fine di quest'anno. E' quanto emerge da un'analisi del centro studi di Unimpresa nella quale si sottolinea che, con il piano di bilancio per il 2023, il governo ha di fatto giá prenotato quasi 90 miliardi di nuovo debito: è la differenza tra i 981 miliardi di entrate previste e i 1.071 miliardi di spesa già programmata. Lo Stato l'anno prossimo spenderá complessivamente quasi 34 miliardi di euro in piú rispetto al 2022 in termini assoluti. La stangata da oltre 50 miliardi sulle tasche dei contribuenti, famiglie e imprese, sará cagionata principalmente dall'incremento del gettito Iva e delle imposte a carico delle aziende (Ires e Irap) per oltre 29 miliardi, dall'incremento dei contributi sociali (versamenti Inps, principalmente) per 8,7 miliardi e da altre entrate per 20 miliardi. In totale, nel 2023 nelle casse pubbliche entreranno oltre 981 miliardi, con un incremento del 5,4% rispetto ai 930 miliardi di quest'anno.

"Il dato che ci preoccupa maggiormente", sottolinea il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, "è quello legato al totale delle entrate: una percentuale in aumento a oltre il 49% del pil che rappresenta il vero, insostenibile peso dello Stato sui contribuenti: è un macigno che soffoca le possibilitá di crescita economica ed è su quello che il governo deve agire con la massima urgenza. Quella percentuale è decisamente piú alta rispetto al dato ufficiale sulle pressione fiscale che, per il governo, si attesterá l'anno prossimo al 43,2% rispetto al 43,7% del 2022".

Il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, ha annunciato, per febbraio, il varo di una riforma fiscale. "Ci auguriamo che questa volta si faccia sul serio e che non si metta in scena l'ennesimo, inconcludente teatrino di esperti, commissioni, pareri e trame segrete che poi, alla fine della giostra, come spesso, purtroppo, accaduto in passato, non portano a nulla di concreto e positivo per i cittadini e per le imprese. Su questa legge di bilancio, che non ci soddisfa, concediamo al governo le "attenuanti generiche" legate ai tempi strettissimi per confezionarla, ma la riforma fiscale sará il vero banco di prova per la riduzione delle tasse", aggiunge Spadafora.