Un’attestazione certifica la forza maggiore
Un’attestazione certifica la forza maggiore
Certificati di forza maggiore utili a scusare sia i casi di ritardo nell’adempimento sia quelli di inadempimento direttamente collegabili alla diffusione dell’epidemia

di di Fabrizio Vedana 31/03/2020 08:09

Certificati di forza maggiore utili a scusare sia i casi di ritardo nell'adempimento sia quelli di inadempimento direttamente collegabili alla diffusione dell'epidemia. Lo ha previsto il ministero dello Sviluppo economico (Mise) con la circolare n. 0088612 del 25 marzo 2020, con la quale è stata prevista la possibilità per le imprese che dovessero avere necessità di rappresentare alle controparti estere impedimenti nell'esecuzione di obblighi contrattuali a causa dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19 di ottenere dalla propria Camera di commercio un'apposita attestazione camerale che documenti le condizioni di forza maggiore derivanti dall'attuale fase di emergenza.

L'iniziativa del Mise muove dal fatto che le clausole presenti in molti contratti di fornitura in essere con l'estero comportano la necessità di produrre tali attestazioni per poter invocare la forza maggiore e far fronte all'inadempimento delle obbligazioni.

ItaliaOggi il 27 marzo scorso aveva anticipato la misura allo studio del governo, sulla base di una esperienza già condotta in Cina a tutela delle esportazioni (si veda anche ItaliaOggi del 17 marzo 2020).

La nuova possibilità per le aziende. Su richiesta dell'impresa, quale documento a supporto del commercio internazionale, le Camere di commercio, nell'ambito dei poteri loro riconosciuti dalla legge, possono rilasciare dichiarazioni in lingua inglese sullo stato di emergenza in Italia conseguente all'emergenza epidemiologica da Covid-19 e sulle restrizioni imposte dalla legge per il contenimento dell'epidemia.

Con le predette dichiarazioni le Camere di commercio potranno attestare di aver ricevuto, dall'impresa richiedente il medesimo documento, una dichiarazione in cui, facendo riferimento alle restrizioni disposte dalle Autorità di governo e allo stato di emergenza in atto, l'impresa medesima afferma di non aver potuto assolvere nei tempi agli obblighi contrattuali precedentemente assunti per motivi imprevedibili e indipendenti dalla volontà e capacità aziendale.

La soluzione adottata dal Mise prende spunto da quella adottata dal China Council for the Promotion of International Trade e con la quale si è cercato un rimedio utile ed uniforme per le aziende cinese che hanno dovuto fare i conti con la straordinarietà ed imprevedibilità della situazione creatasi per effetto della diffusione dell'epidemia Covid 19.

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