Alcuni missili hanno sfiorato la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha avvertito che "qualsiasi attacco a una centrale nucleare è un'azione suicida", aggiungendo di sperare che "quegli attacchi finiscano e allo stesso tempo che l'Agenzia internazionale per l'energia atomica possa avere accesso all'impianto". La centrale nucleare di Zaporizhzhia è pericolosamente vicina alla prima linea dei combattimenti, nella cittá occupata dai russi di Enerhodar lungo il fiume Dnipro, che divide le forze russe e ucraine nell'area. Ciascuna parte ha incolpato l'altra per i bombardamenti avvenuti vicino all'impianto, che ha interrotto una linea elettrica ad alta tensione, spingendo il personale dell'impianto a chiudere uno dei suoi sei reattori durante il fine settimana, secondo il regolatore nucleare ucraino, Energoatom. L'impianto è controllato dai russi sin dai primi giorni della guerra, ma il personale ucraino lo sta ancora mantenendo in funzione. Secondo i funzionari ucraini, circa 500 soldati russi sono nella stazione nucleare da diverse settimane e stanno lanciando missili contro le posizioni ucraine dall'altra parte del fiume. Finora, le autorità ucraine hanno affermato che non ci sono stati danni ai reattori e nessun rilascio di radiazioni ma i missili lanciati sabato notte hanno danneggiato tre monitor per il controllo delle radiazioni, ha detto Energoatom ieri. Le autorità russe a Enerhodar, un comune nella parte occidentale della regione di Zaporizhzhia, invece, hanno detto all'agenzia di stampa russa Ria Novosti che frammenti di missili lanciati durante la notte dalle forze ucraine sono atterrati a non piú di 400 metri dalla centrale.