Tra gli Usa e la Cin a ormai è scoppiata la guerra dei consoltati. Ennesimo atto di una escalation di tensioni tra le due superpotenze. Pechino ha ordinato la chiusura del consolato americano a Chengdu, una cittá nel sud-ovest della Cina, a seguito della decisione di Washington di chiudere il consolato cinese a Houston. La mossa contribuisce al deterioramento dei legami tra le due maggiori economie del mondo, che si sono scontrate su commercio, tecnologia, gestione dell'epidemia di coronavirus e influenza globale. In una dichiarazione, il ministero degli Esteri cinese ha detto di aver informato l'ambasciata degli Stati Uniti a Pechino questa mattina sulla richiesta di interrompere tutte le operazioni e attivitá del consolato di Chengdu. Pechino ha dato 72 ore di tempo agli Usa per chiudere il consolato, ovvero lo stesso lasso di tempo concesso da Washington ai diplomatici cinesi per liberare il consolato di Houston, hanno detto alcune fonti. I diplomatici statunitensi che lavorano nel consolato di Chengdu avranno, invece, 30 giorni per lasciare la Cina. Il ministero degli Esteri ha affermato che la decisione della Cina è "una risposta legittima e necessaria al comportamento irragionevole degli
Stati Uniti", facendo riferimento alla richiesta di martedì di Washington per la chiusura del consolato cinese a Houston, si legge nella dichiarazione pubblicata sul sito web del ministero. "La situazione attuale tra Cina e Stati Uniti è qualcosa che la Cina non avrebbe desiderato e gli Usa hanno tutte le responsabilitá", ha detto il ministero, aggiungendo che "sollecitiamo nuovamente gli Stati Uniti a revocare immediatamente la propria decisione errata e a creare le condizioni necessarie per riportare sulla giusta strada le relazioni bilaterali".
Il consolato degli Stati Uniti a Chengdu tiene traccia degli sviluppi nella regione del Tibet, in cui il separatismo è stato tra le questioni politicamente piú delicate per Pechino. La sua area di responsabilitá comprende anche la vicina megalopoli di Chongqing e le province di Yunnan, Guizhou e Sichuan, di cui Chengdu è la capitale. Inaugurato nel 1985 dall'allora vicepresidente statunitense George H.W. Bush, il consolato di Chengdu offre ai cittadini statunitensi i servizi di visto, promuove la cooperazione in agricoltura, commercio e istruzione, oltre ad altre questioni. Ha normalmente circa 200 dipendenti, compresi circa 150 impiegati cinesi assunti localmente, secondo quanto riporta il suo sito web.
Alla maggior parte del personale americano era stato ordinato di lasciare il consolato all'inizio di quest'anno dopo lo scoppio della pandemia di coronavirus in Cina. Circa 160 membri del personale, tra cui circa 15 diplomatici statunitensi, sono rimasti nella struttura, secondo alcune fonti.
Gli Stati Uniti hanno sette missioni diplomatiche in Cina, tra cui l'ambasciata a Pechino e consolati in cinque cittá della Cina continentale (Chengdu, Guangzhou, Shanghai, Shenyang e Wuhan) e a Hong Kong. In vista dell'annuncio di Pechino i diplomatici americani di stanza in Cina erano preparati alla possibilitá che la loro missione sarebbe stata presa di mira dalla Cina come rappresaglia, hanno detto alcune fonti.