Sono 15,7 milioni i dipendenti nel settore privato, 3,3 milioni nel pubblico
Sono 15,7 milioni i dipendenti nel settore privato, 3,3 milioni nel pubblico
Lo comunica l'Inps, spiegando che sempre nel 2019 il numero medio di lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo è stato pari a 13.094.735 milioni

14/11/2019 11:46

Nel 2018 il numero di lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi operai agricoli e domestici) con almeno una giornata retribuita nell'anno è risultato pari a 15.713.289, in aumento del 2,6% rispetto al 2017, con una retribuzione media di 21.530 euro e una media di 243 giornate retribuite. Lo comunica l'Inps, spiegando che sempre nel 2019 il numero medio di lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo è stato pari a 13.094.735 (+2,5% rispetto al 2017). Il mese di giugno, con 13.482.917, è stato quello con il maggior numero di lavoratori. I contratti a tempo determinato raggiungono il numero massimo di contratti nel mese di giugno, quelli a tempo indeterminato nel mese di dicembre; il lavoro stagionale, invece, si concentra particolarmente nei mesi estivi, tra giugno e settembre. Con riferimento alla distribuzione per qualifica, nel 2018 è prevalente la componente degli operai che con 8.729.609 lavoratori rappresenta il 55,6% del totale, contro il 36,6% degli impiegati, il 3,8% degli apprendisti, il 3,0% dei quadri e lo 0,8% dei dirigenti. Si segnala la variazione positiva, rispetto al 2017, degli apprendisti (+15,1%) favorita anche dalla conclusione delle agevolazioni contributive previste per le assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato effettuate nel 2016. Per quanto concerne la struttura per età emerge che, nel 2018, la classe di età modale è quella tra i 45 e i 49 anni con 2.203.056 (14,2%
sul totale), la classe tra i 40 e i 44 anni e' di poco inferiore. Rispetto al genere, i lavoratori maschi rappresentano il 57,5% della distribuzione. La retribuzione media annua nel 2018, pari a 21.530 euro nel complesso, risulta molto differenziata sia per età sia per genere. In particolare aumenta al crescere dell'età, almeno fino alla classe 55-59, ed è costantemente più alta per il genere maschile (24.759 euro contro 17.156 euro per le femmine). Il differenziale retributivo per genere, spiega l'Inps, sembra più correlato alla maggiore presenza di lavoro part time tra le femmine: il numero di lavoratrici che nel 2018 hanno avuto almeno un rapporto di lavoro part time e' pari a 3.414.791, contro 1.993.261 maschi. Nel 2018 circa il 22% dei lavoratori maschi ha avuto almeno un rapporto di lavoro a tempo parziale mentre tra le femmine la quota di lavoratrici che ha avuto almeno un part time nell'anno è pari a circa il 51%.

Nel 2018 il numero medio mensile di lavoratori pubblici, invece è stato pari a 3.326.283 (- 0,1% rispetto al 2017); il picco è stato raggiunto a marzo (3.397.492 lavoratori). Nel 2018 in termini di media nell`anno la quota di lavoratori con contratto a tempo determinato è stata pari al 9,4% del totale, in crescita rispetto a quella registrata nel 2017 (8,7%). Analizzando la variazione dei lavoratori pubblici sempre con riferimento al dato medio, osserviamo che tra il 2017 e il 2018 i lavoratori a tempo determinato sono aumentati del 7% mentre quelli a tempo indeterminato sono diminuiti dello 0,8%. Nel 2018 il numero medio di lavoratori pubblici con un orario di lavoro a tempo pieno è stato di 3.094.718, pari al 93,0% del numero medio totale, valore del tutto stabile rispetto all`anno precedente (93,1%). La principale forma di lavoro a tempo parziale è il part-time orizzontale che nel 2018 ha raggiunto la cifra di 183.763 lavoratori medi, con un incremento rispetto all`anno precedente pari all`1,4%. Molto più bassi sono i livelli del part-time verticale con 41.286 lavoratori medi nel 2018 e del part-time di tipo misto (orizzontale e verticale) con 6.517 lavoratori medi. La composizione per genere evidenzia che il part-time è una peculiarità prevalentemente femminile: nelle tre forme di part-time, orizzontale verticale e misto, la componente femminile nel 2018 rappresenta rispettivamente l`83,1%, l`82,3% e l`82,8%.