Sisma, emergenza estesa al 2020. E il fisco rinuncia al 60% delle tasse
Sisma, emergenza estesa al 2020. E il fisco rinuncia al 60% delle tasse
Le novità del decreto approvato ieri in consiglio dei ministri.Dilazionata in 10 anni e ridotta del 60% la restituzione della busta paga pesante. Estensione al cratere del sisma della misura "Resto al Sud". Conte: "Accolte molte richieste delle popolazioni della aree del Centro Italia colpite dal terremoto"

di Giampiero Di Santo 22/10/2019 09:33

"Piú che dimezzata la restituzione della busta paga pesante’, con la riduzione del 60 per cento di quanto dovuto  in relazione al taglio degli oneri fiscali, previdenziali e assistenziali che erano stati sospesi dall’agosto del 2016 a tutto il 2017 e che non dovranno più essere restituiti in misura integrale ma limitata al 40%e dilazionato in dieci anni; misure anti spopolamento con l’estensione della misura ‘Resto al Sud’, che prevede agevolazioni e incentivi ai giovani imprenditori che decidono di realizzare nuovi insediamenti nelle zone del cratere; accelerazione per le pratiche di risarcimento, anticipazione diretta del 50% degli onorari ai professionisti ai quali confermiamo piena fiducia; proroga di alcune misure di agevolazione per i bilanci dei comuni interessati" Giuseppe Conte, presidente del consiglio, ha annunciato così l'approvazione da parte del consiglio dei ministri, nella notte di ieri , del decreto Sisma.  Si tratta di "un provvedimento voluto dal governo per le aree del Centro Italia colpite dal terremoto, di cui ieri pomeriggio abbiamo discusso insieme ai presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, ai rappresentanti locali dell’Anci, con un’attenzione costante alla fase della ricostruzione che, purtroppo, sconta ancora inaccettabili ritardi", sottolinea ancora Conte. Che aggiunge: "Con questo provvedimento accogliamo molte delle richieste attese dalle popolazioni e provenienti dai territori. Il parlamento adesso avrà modo di migliorare ulteriormente il decreto. Il governo continuerà a essere presente e a intervenire per accelerare e semplificare la fase di ricostruzione pubblica e privata". Tra le novità più importanti non citate da Conte, la proroga fino al 31 dicembre 2020 dello stato d’emergenza dichiarato in conseguenza del sisma che ha colpito i territori delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. Nel comunicato diramato al termine della riunione del consiglio dei ministri, palazzo Chigi spiega che  il decreto prevede "per la ricostruzione privata, una procedura accelerata per l’avvio dei lavori basata sulla certificazione redatta dai professionisti. Il controllo non verrà realizzato più a monte sul 100 % dei richiedenti, come avviene oggi, ma solo a campione sul 20 %. Restano fermi i controlli a campione a valle già oggi previsti dalla legge"

Sono state inserite anche "misure per agevolare l’approvazione dei progetti per la ricostruzione, regolando le modalità e le procedure per la copertura delle anticipazioni ai tecnici e ai professionisti del 50% dei loro onorari alla presentazione del progetto, con la previsione che per tali anticipazioni non possa essere richiesta alcuna garanzia";

"per la ricostruzione degli edifici pubblici, l’attribuzione della priorità agli edifici scolastici che, se siti nel centro storico, dovranno essere ricostruiti nel luogo nel quale si trovavano, salvo impedimenti oggettivi; in ogni caso, la destinazione d’uso dell’area in cui sorgevano non potrà essere modificata;
per favorire lo smaltimento delle macerie, l’obbligo di aggiornamento da parte delle Regioni del piano per la gestione delle macerie e dei rifiuti, da effettuarsi entro il 31 dicembre 2019, al fine di individuare nuovi siti di stoccaggio temporaneo; in caso di inadempienza, l’aggiornamento sarà realizzato dal Commissario straordinario".