Scuola, sciopero l'8 giugno: niente rientro in classe per l'ultimo giorno
Scuola, sciopero l'8 giugno: niente rientro in classe per l'ultimo giorno
Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno proclamato l'agitazione per protesta contro il dl Scuola che precede tra l'altro l'assunzione e la stabilizzazione dei docenti precari. Per il M5s si tratta di una decisione "incomprensibile"

di redazione Roma 29/05/2020 20:21

I maggiori sindacati del mondo della scuola, Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno  proclamato uno sciopero per l'8 giugno, data che in molte regioni segna quest'anno la fine delle lezioni. Uno sciopero che il M5S giudica "incomprensibile" rivendicando "la scelta di una vera prova, selettiva e meritocratica, per l'assunzione e la stabilizzazione docenti precari e gli stanziamenti di questi ultimi mesi per la scuola".

A spingere i rappresentanti dei laovratori della scuola a proclamare l'agitazione è stato il decreto scuola approvato ieri a palazzo Madama con il  voto di fiducia. Il provvedimento ha stabilito tra l'altro che per l'assunzione dei 32 mila precari sarà necessario un concorso per esami e non per titoli da farsi dopo l'estate. Ma i sindacati sono anche preoccupati per la ripresa delle lezioni a settembre: chiedono, tra l'altro, di ridurre il numero di alunni per classe e consentire una didattica a gruppi più piccoli ma ravvisano che non si stia lavorando in questa direzione; vorrebbero un concorso riservato per i direttori dei servizi generali e amministrativi facenti funzione con almeno tre anni di servizio; sostengono che bisogna assicurare il rinnovo del contratto con risorse aggiuntive.

Secondo i sindacati servirebbero tra i 4 e i 5 miliardi per la scuola, mentre il governo per ora ne ha stanziati 1,5 per il rientro a settembre. Nel documento messo a punto dal Comitato tecnico scientifico si fa riferimento tra l'altro alla possibilità che anche i ragazzi delle scuole medie, oltre a quelli delle superiori, possano essere riproposte, almeno in parte, forme di didattica a distanza per ridurre la concentrazione di alunni negli ambienti scolastici. Non così prevederebbe la task force presieduta dal professor Bianchi e istituita presso il ministero dell'Istruzione: nei giorni scorsa la professoressa Amanda Ferrario, dirigente scolastico che fa parte del gruppo di lavoro, aveva detto che la didattica mista sarebbe stata riservata agli alunni delle scuole superiori mentre per quelli delle elementari e delle medie si punta alla sola didattica in presenza.

Il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina ha ribadito che "a settembre riporteremo studenti e studentesse tra i banchi. Lo faremo anche seguendo le indicazioni del documento del Comitato tecnico scientifico che individua regole chiare e di buon senso».