Sassoli: utilizzare il Mes, ma senza condizioni
Sassoli: utilizzare il Mes, ma senza condizioni
Per il presidente del Parlamento europeo: ogni strumento può essere utile; ciò che conta è metterci nella condizione di rispondereaquesta sfida simmetrica con una garanzia comune. Olanda e Germania non hanno percepito la gravità della situazione

30/03/2020 08:16

"La Bce, la Commissione e il Parlamento hanno detto con chiarezza che occorre una risposta comune e che i governi devono spendere tutti i soldi necessari per salvare la vita delle persone e l'economia. Per farlo è necessaria una garanzia sul debito prodotto spendendo le risorse necessarie. Vuoi utilizzare il Mes? Bene, allora devi modificarlo perché è stato pensato per crisi asimmetriche in cui un Paese in difficoltà chiedeva aiuto, mentre oggi siamo di fronte a una crisi simmetrica che ci colpisce tutti. Non ci possono essere condizionalità, il Mes potrebbe fungere da garanzia per i mercati finanziari, demandandone l'operatività tecnica a una istituzione come la Banca europea per gli investimenti". Lo ha detto al Corriere della Sera il presidente dell'Europarlamento, David Sassoli. Per Sassoli "si tratta di una scelta complessa, ma non impossibile. L'altra possibilità sono gli eurobond o in qualunque modo vogliamo chiamarli: potrebbero essere utili perché danno la possibilità di raccogliere fondi sui mercati finanziari mutualizzando il rischio", ha continuato il presidente dell'Europarlamento spiegando che "ogni strumento può essere utile; ciò che conta è metterci nella condizione di rispondereaquesta sfida simmetrica con una garanzia comune". "Partiamo da una stima della crisi per capire quali possano essere gli strumenti più adatti. La recessione innescata dalla pandemia potrebbe comportare una contrazione del Pil dell'eurozona tra il 3% e il 10%, con conseguenze catastrofiche. Declinato sull'Italia, il cui Pil è circa 1.800 miliardi di euro l'anno, ogni mese di blocco delle attività produttive del Paese costa circa 160 miliardi. Con gli altri 26 Paesi arriviamo a numeri enormi. Come rispondiamo a questo? Si tratta adesso di mettere a fuoco l'ultimo atto del primo pacchetto che è stato predisposto", ha risposto Sassoli a una domanda sull'atteggiamento dell'Italia nei confronti delle istituzioni economiche e finanziarie europee. In merito al chiarimento di Ursula von der Leyen dopo l'incidente sui Coronabond, "ho visto che è stato apprezzato anche dalle autorità italiane. Abbiamo bisogno di conoscere bene le valutazioni di tutte le istituzioni -ha sottolineato- È importante che la discussione in corso porti a trovare soluzioni con fantasia e flessibilità, intorno a un grande Piano Marshall per la ricostruzione dopo la crisi". Sull'atteggiamento di Germania e Olanda, Sassoli ha risposto così: "Penso che alcuni Paesi non abbiano ancora percepito il senso della catastrofe che incombe e non si rendano conto della gravità della situazione perle loro stesse economie", ha affermato Sassoli. "L'Olanda si avvantaggia molto del mercato unico, ma se questo dovesse crollare quale sarebbe il prezzo per i cittadini olandesi? Dal governo tedesco ci aspettiamo una parola di chiarezza. C'è un dibattito molto intenso nella Repubblica Federale e ci auguriamo che partorisca un'indicazione chiara. Anche perché a giugno la Germania assumerà la presidenza di turno dell'Ue, trovandosi nel vortice della crisi e con un bilancio pluriennale dell'Unione ancora aperto. Penso e spero che Berlino non vorrà rinunciare a un ruolo di guida e rafforzamento dell'Europa".