Recovery fund, il Parlamento Ue: inaccettabili i tagli al bilancio pluriennale
Recovery fund, il Parlamento Ue: inaccettabili i tagli al bilancio pluriennale
L'Europarlamento dà il via libera alla risoluzione non legislativa sulle conclusioni del Consiglio del 17-21 luglio, in cui si chiede di migliorare l'accordo sul quadro finanziario pluriennale. Si definiscono "inaccettabili" i tagli al bilancio Ue, mentre si considera il Recovery Fund una "mossa storica". Con 465 sì, 150 no e 67 astenuti l'Assemblea sottolinea che le priorità a lungo termine, come Green Deal e Agenda digitale, sono a rischio.

23/07/2020 18:28

L'Europarlamento dà il via libera alla risoluzione non legislativa sulle conclusioni del Consiglio del 17-21 luglio, in cui si chiede di migliorare l'accordo sul quadro finanziario pluriennale. Si definiscono "inaccettabili" i tagli al bilancio Ue, mentre si considera il Recovery Fund una "mossa storica". Con 465 sì, 150 no e 67 astenuti l'Assemblea sottolinea che le priorità a lungo termine, come Green Deal e Agenda digitale, sono a rischio. Nella sessione plenaria straordinaria che si è aperta oggi, il Parlamento europeo ha dato il proprio giudizio all'accordo del Consiglio europeo su finanziamento UE e sul Piano di ripresa per affrontare le conseguenze della pandemia. Nel dibattito con i presidenti del Consiglio e della Commissione Ue, Charles Michel e Ursula von der Leyen, l'accordo raggiunto sul Fondo di ripresa nel recente Consiglio europeo è stato qualificato come "storico" da molti deputati, poiché per la prima volta i Paesi Ue hanno accettato di emettere un debito congiunto di 750 miliardi di euro. Tuttavia, la maggior parte dei deputati europei non è “soddisfatta” dei tagli apportati al bilancio a lungo termine (Quadro finanziario pluriennale, QFP). "Non siamo pronti ad inghiottire il boccone del QFP", ha affermato Manfred Weber (PPE). Inoltre, secondo il leader del gruppo S&D Iratxe García Pérez non si dovrebbero accettare i tagli, "non in un momento in cui dobbiamo rafforzare la nostra autonomia strategica e ridurre le disparità tra gli Stati membri". Molti deputati hanno sottolineato come la questione del rimborso del debito non sia stata risolta e hanno insistito sul fatto che l'onere non deve ricadere sui cittadini e che deve essere garantito un solido sistema di nuove risorse proprie che includa una tassa digitale o prelievi sul carbonio, e chiedono un calendario vincolante per la loro introduzione. Inoltre, molti deputati hanno sottolineato che "l'UE non è un bancomat per i bilanci nazionali", deplorando che i Paesi "frugali" non vogliano pagare il prezzo per beneficiare del mercato unico, insistendo sul fatto che nessun fondo debba andare a governi "pseudo-democratici" che non rispettano lo Stato di diritto e i valori dell'UE. Altri deputati si sono detti più scettici nei confronti di nuove risorse proprie capaci di generare abbastanza per ripagare tutto il debito e hanno avvertito che la crisi non dovrebbe essere usata come pretesto per un'ulteriore integrazione dell'UE. La maggior parte ha comunque sottolineato che il Parlamento è pronto a negoziati rapidi per apportare i necessari miglioramenti alla posizione del Consiglio. I deputati votano ora una risoluzione per concludere il dibattito, che servirà come mandato per i prossimi negoziati con la Presidenza tedesca del Consiglio dell'UE. il lavoro continua. Ursula von der Leyen, che ha incontrato il Presidente del parlamento Ue, David Sassoli, per parlare dell’esito del vertice di Bruxelles, dice in un tweet che "il sostegno del Parlamento europeo è cruciale per fare riforme e investimenti in Europa e costruire un’Unione moderna e più sostenibile".

I presidenti della Commissione e del Consiglio Ursula von der Leyen e Charles Michel questa mattina hanno riferito davanti alla plenaria straordinaria del Parlamento europeo convocata all'indomani del via libera da parte dei capi di Stato e di governo al pacchetto sul Recovery fund e sul Quadro finanziario pluriennale (Dfp). L'Eurocamera, in una risoluzione che sarà messa ai voti, non intende rinunciare al suo diritto di veto sul Qfp, essendo autorità di bilancio, e pone dei paletti. Pur "accogliendo con favore l'accettazione da parte dei capi di Stato o di governo del Recovery fund, deplora la riduzione della parte delle sovvenzioni". "Oggi più che mai inviamo un segnale di fiducia e robustezza. L'Europa è presente, è solida è in piedi". Così il presidente del Consiglio europeo Charles Michel alla plenaria del Parlamento europeo. "Quattro giorni e quattro notti, è stata la durata dei negoziati complessi su questioni complesse. Abbiamo agito rapidamente vista l'urgenza,questa risposta è massiccia e la risposta dell'Europa è più forte rispetto a quello della Cina e degli Usa", ha proseguito Michel. "E' la prima volta nella storia europea che ci siamo trovati d'accordo per mutualizzare il debito - ha aggiunto - ed è la prima volta che il nostro bilancio sarà legato allo stato diritto. Sono convinto che l'Europa è la forza per l'azione. E' un accordo giusto, equilibrato e senza precedenti". "Ho sentito gli eccessi e le frasi diciamolo un po' miserabili dei partiti estremisti, voi scegliete il ripiegamento su voi stessi, l'odio, la separazione ed il rifiuto. Noi scegliamo la tolleranza, l'apertura e l'unità. E' un giorno triste per voi, ed un giorno felice per l'Europa e per gli europei", ha aggiunto Michel nella sua replica finale. "Un punto che voglio sottolineare è la determinazione ad agire rapidamente e con forza. La scelta operata con il quadro finanziario pluriennale ed in particolare con il Recovery fund ha portato... ad una Rivoluzione copernicana del progetto europeo", ha aggiunto, sottolineando in questo contesto anche il tema della nuove risorse proprie. "La Commissione europea ha avanzato una proposta europea per evitare i riflessi e gli errori del passato, una risposta europea per il rilancio", ha detto subito dopo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo. "Sappiamo che l'Europa non è uscita dall'impasse, ma siamo arrivati ad grande spartiacque e l'abbiamo superato rimanendo uniti - ha aggiunto -. guardate dove siamo arrivati con lo spirito combattivo dell'Europa". Rivolgendosi agli eurodeputati, von der Leyen ha spiegato che "è essenziale che il parlamento europeo svolga un ruolo cruciale, in qualità di co-legislatore avrà una voce in capitolo sulla struttura dello strumento e sul suo funzionamento, la commissione garantirà piena trasparenza". Poi ha ammesso: "Questo quadro finanziario pluriennale è una pillola amara da mandare giù e so che il Parlamento è d'accordo con me su questo. Ma dovremmo fare un passo indietro e ricordare il punto di partenza, siamo riusciti a colmare la lacuna della Brexit". Parlando ancora del risultato dei negoziati tra i leader Ue, von der Leyen ha chiarito: "I nostri valori ivi compreso il rispetto dello stato di diritto sono il fondamento della nostra unione. Questi valori sono obbligatori e non hanno prezzo. Il Consiglio europeo ha espresso un pieno impegno volto al rispetto dello stato di diritto e la tutela dei nostri impegni finanziari e io plaudo a questo aspetto anche perché di vitale importanza. Questa volta ci assumiamo una responsabilità per il futuro dell'Europa e tutte queste responsabilità sono sulle nostre spalle comuni e questo onere ce lo assumiamo tutti e con orgoglio, viva l'Europa".