Rc auto, l'Antitrust sanziona UnipolSai e Generali per 5 milioni
Rc auto, l'Antitrust sanziona UnipolSai e Generali per 5 milioni
Secondo l`Autorità garante della concorrenza e del mercato la pratica commerciale è stata realizzata tramite condotte ingannevoli e aggressive. In primo luogo, le due societá hanno attuato comportamenti dilatori, ostruzionistici e/o di ingiustificato rifiuto, in relazione all'esercizio del diritto del danneggiato di accesso al fascicolo del sinistro

09/08/2022 08:18

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato UnipolSai Assicurazioni e Generali Italia per aver adottato, nella fase di liquidazione dei danni RCAuto, una pratica commerciale scorretta in violazione del Codice del Consumo. In considerazione della gravitá e della durata della pratica, l'Autoritá ha irrogato a ciascuna societá una sanzione di 5 milioni di euro, il massimo edittale consentito. Secondo l'Antitrust, la pratica commerciale è stata realizzata tramite condotte ingannevoli e aggressive. In primo luogo, le due societá hanno attuato comportamenti dilatori, ostruzionistici e/o di ingiustificato rifiuto, in relazione all'esercizio del diritto del danneggiato di accesso al fascicolo del sinistro. Risulta, infatti, che UnipolSai e Generali abbiano risposto in ritardo, rispetto ai termini fissati dalla normativa di settore, a numerose istanze di accesso agli atti. Nel caso di Generali, il riscontro e/o il rigetto tardivo delle istanze di accesso ha riguardato anche quelle formulate prima della presentazione da parte della societá di una offerta risarcitoria o del suo rifiuto, momento in cui il diritto all'accesso non è ancora sorto in capo al danneggiato. La compagnia, tuttavia, in questi casi non ha comunicato l'irricevibilitá dell'istanza, nè ha effettuato l'accesso una volta che l'iter di valutazione del sinistro si è concluso. UnipolSai, invece, in alcuni casi ha dato riscontro alla richiesta di accesso mettendo a disposizione la documentazione presso il proprio Centro di liquidazione, anzichè inviandola al richiedente. Al momento di decidere l'ammontare del rimborso, inoltre, le societá non fornivano informazioni rilevanti relative alla sua determinazione o alle motivazioni di rifiuto di risarcimento. Secondo l'Autoritá si tratta di carenze idonee ad indurre i destinatari ad accogliere l'offerta risarcitoria o a respingerla senza le informazioni necessarie per contrapporsi. Infine, la pratica commerciale è stata realizzata imponendo ostacoli di vario genere all'esercizio dei diritti derivanti dal contratto di assicurazione RC auto e senza rispettare i termini temporali fissati dal Codice delle Assicurazioni Private per la formulazione dell'offerta o per il suo rifiuto. Sia nel caso di Generali, sia in quello di UnipolSai, ci sono stati numerosissimi sinistri in cui l'offerta e/o il suo diniego sono stati formulati in ritardo rispetto al termine previsto dalla legge. Nel caso di UnipolSai, oltre a ciò, sono stati rilevati ulteriori ostacoli, quali la mancata risposta a richieste provenienti dai consumatori riguardo allo stato della pratica o la difficoltá nella presa di contatto con il liquidatore. L'Autoritá ha pertanto accertato la scorrettezza di questa pratica commerciale, considerata idonea a limitare considerevolmente la libertá di scelta o di comportamento del consumatore in relazione al risarcimento del sinistro.

"Generali Italia garantisce sempre la più ampia cura e tutela di clienti e terzi danneggiati, anche promuovendo importanti e incisive azioni antifrode, prestando massima attenzione al rispetto delle norme in ogni fase del processo di liquidazione dei sinistri". E' quanto precisa Generali Italia, dopo la sanzione da cinque milioni di euro disposta dall'Antitrust per pratica commerciale scorretta. Questo impegno, prosegue la società, "si riflette in tutti i principali indicatori industriali e di servizio al cliente, ed è confermato anche dai molti dati pubblici disponibili. Riteniamo quindi infondati gli addebiti che ci vengono imputati dall'Autoritá Garante della Concorrenza e del Mercato 'per asserite pratiche commerciali scorrette relative alla liquidazione dei sinistri Rca'. Per questo motivo intendiamo impugnare il procedimento, confidando che la sua infondatezza verrà confermata, e ci riserviamo di tutelare la nostra reputazione aziendale in tutte le opportune sedi giudiziarie".