"Noi non vorremmo obbligare il commerciante a dover accettare. La soglia dei sessanta euro è indicativa, ma può essere anche più bassa. Su questo c'è una interlocuzione con la Commissione europea, perché il tema è uno degli obiettivi del Piano nazionale delle riforme, e bisogna vedere come andrà a finire". la premier Giorgia Meloni rivede dunque la decisione di rendere obbligatorio il Pos nei negozi solo dai 60 euro in su. Lo scorso giugno, in attuazione di alcuni degli impegni presi con Bruxelles, il governo Draghi aveva introdotto una multa per chi avesse preteso il pagamento in contanti: trenta euro di sanzione fissa, più il 4 per cento del valore della transazione. La prima bozza della Finanziaria Meloni aveva modificato la norma, alzando il limite minimo a trenta euro. La sanzione sarebbe dovuta scattare solo oltre. La versione definitiva della legge di Bilancio ha alzato quella soglia ancora più in alto, a sessanta euro. Benché le regole non siano ancora in vigore - accadrà il primo gennaio - nei negozi si sono moltiplicati i cartelli di chi non accetta più pagamenti con carta sotto quella soglia. La faccenda ha creato un problema diplomatico con Bruxelles, perché il governo è venuto meno a uno dei pilastri del Pnrr legato alla lotta all'evasione. A questo punto si attende la decisione del presidente del Consiglio: tornare alla soglia dei trenta euro o alla norma
Draghi, che sanzionava qualunque rifiuto.