Pd, i paletti di Zingaretti: 5 condizioni  per trattare con M5s. No a un Conte-bis
Pd, i paletti di Zingaretti: 5 condizioni per trattare con M5s. No a un Conte-bis
Il segretario incassa all'unanimità dalla direzione del partito il mandato a condurre le trattative per la gestione della crisi

21/08/2019 16:31

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti incassa all'unanimità dalla direzione del partito il mandato a trattare con il Movimento 5 Stelle ponendo cinque paletti. Nel documento approvato dalla direzione Zingaretti indica le condizioni per un dialogo con il M5S definendo i "pilastri indiscutibili di un possibile perimetro di ricerca". La prima condizione è "l'impegno e l'appartenenza leale alla Ue per un'Europa profondamente rinnovata, un'Europa dei diritti, delle libertà, della solidarietà e sostenibilità ambientale e sociale, del rispetto della dignità umana in ogni sua espressione". Occorre inoltre, prosegue il documento, "il pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa incarnata dai valori e dalle regole scolpite nella Carta Costituzionale a partire dalla centralità del Parlamento". Il terzo paletto è "l'investimento su una diversa stagione della crescita fondata sulla sostenibilità ambientale e su un nuovo modello di sviluppo", seguito da "una svolta profonda nell'organizzazione e gestione dei flussi migratori fondata su principi di solidarietà, legalità sicurezza, nel primato assoluto dei diritti umani, nel pieno rispetto delle convenzioni internazionali e in una stretta corresponsabilità con le istituzioni e i governi europei". Occorre infine "una svolta delle ricette economiche e sociali a segnare da subito un Governo di rinnovamento in una chiave redistributiva e di attenzione all'equità sociale, territoriale, generazionale e di genere"; una svolta che consenta di "evitare l'inasprimento della pressione fiscale a partire dalla necessità di bloccare con la prossima legge di bilancio il previsto aumento dell'Iva". "Noi siamo pronti a riferire al presidente Mattarella la nostra piena disponibilità a verificare le condizioni per un Governo di svolta utile a questo nostro Paese in un momento difficile della sua vita democratica, economica e sociale", ha detto Zingaretti al termine della direzione del Pd. "Sono molto contento e soddisfatto per il livello di unità e compattezza che abbiamo trovato a livello di Partito democratico - ha aggiunto - che per la prima volta dopo anni ha votato all'unanimità senza astensioni ad un ordine del giorno molto chiaro". "Quindi nessun accordicchio sottobanco ma alla luce del sole, la verifica per costruire un programma possibile e condiviso da un'ampia maggioranza parlamentare. Verificheremo queste condizioni, che se non si verificheranno porteranno il Paese ad elezioni anticipate come abbiamo sempre detto", ha detto Zingaretti. Più tardi ha chiuso anche all'ipotesi di un Conte-bis. "Non vogliamo e non possiamo entrare in un governo che riproponga il Conte-bis, un governo che abbiamo combattuto", ha detto il segretario del Pd, aggiungendo che per quanto riguarda il possibile nome di un premier per guidare un esecutivo M5S-Pd "questo è oggetto delle discussioni che inizieremo domani con il presidente della Repubblica". Osservato speciale l'ex segretario Matteo Renzi e i suoi fedelissimi. "Mi pare che il Pd abbia una posizione molto chiara sul Governo di legislatura. Zingaretti ha detto una cosa molto chiara: "io ci sto se ci si fara' un Governo solido e forte". Però se la devono vedere Pd e 5Stelle, io non sono più il segretario del Pd", ha dichiarato Renzi, a Radio Anch'io, sottolineando che "l'unico veto a un'alleanza Pd-5S è che sia senza me". "Pieno mandato" al segretario Zingaretti per gestire il confronto con il Movimento Cinque Stelle, come detto ieri da Renzi al Senato, per gestire le prossime la fase di confronto all'indomani delle dimissioni del premier Giuseppe Conte. Lo ha ribadito l'ex ministro Maria Elena Boschi entrando al Nazareno a Roma dove è in programma la direzione del Pd. Boschi ha anche confermato che non sono "all'ordine del giorno gruppi, partiti e movimenti. Stiamo lavorando per il Pd". Boschi ha anche spiegato che non prenderà mai parte in prima persona a un governo con il Movimento Cinque Stelle. "Posso votare la fiducia se ci sarà l'ipotesi di un governo da sostenere, posso dare una mano sui contenuti, ma al governo con 5s anche no, grazie".