Pa, firmato il protocollo per la riapertura in sicurezza degli uffici pubblici
Pa, firmato il protocollo per la riapertura in sicurezza degli uffici pubblici
Raggiunta l'intesa tra il ministero e i sindacati. La strumentazione per rilevare la temperatura dovrà garantire l'adeguato distanziamento interpersonale. Qualora siano necessari addetti alla rilevazione della temperatura, le amministrazioni possono ricorrere ad associazioni di volontariato

24/07/2020 18:47

Pa, si riparte in sicurezza. La bozza di protocollo per la sicurezza dei dipendenti pubblici, su cui la ministra della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone e i sindacati hanno raggiunto oggi l'intesa, individua i requisiti minimi per poter riaprire gli uffici pubblici. Inannzitutto viene previsto con controllo con termoscanner agli ingressi degli uffici, che rileverà la «temperatura corporea del personale interno e dell'utenza esterna» all'ingresso dei luoghi di lavoro pubblici. Il tutto «tramite idonea strumentazione che garantisca l'adeguato distanziamento interpersonale». «Le amministrazioni, ove utilizzino strumentazione che richieda l'impiego di operatori per la rilevazione della temperatura, possono anche ricorrere, nei limiti delle risorse a legislazione vigente, a convenzioni stipulate con associazioni di volontariato». Stop agli accessi sopra i 37,5 gradi. Le amministrazioni pubbliche si impegnano a garantire ai loro dipendenti «appropriati dispositivi di protezione individuale», come le mascherine chirurgiche, qualora non sia possibile assicurare un adeguato distanziamento e ci si ritrovi a svolgere attività in presenza o in spazi condivisi. Dove possibile si dovrebbe anche essere garantito «l'utilizzo di barriere separatorie». E per chi ha contatti col pubblico «potrà essere previsto l'impiego di visiere». Positivi i giudizi dei sindacati che hanno siglato il protocollo. Della delegazione della Uil, guidata dal segretario generale, Pierpaolo Bombardieri, hanno fatto parte i leader della Uil Fpl e della Uilpa, Michelangelo Librandi e Nicola Turco. «Il Protocollo sottoscritto - ha dichiarato Bombardieri - mette in sicurezza i lavoratori, in vista del loro graduale rientro sui posti di lavoro. Nel testo vengono definite misure di prevenzione e tutela della salute dei lavoratori pubblici, a partire dalla misurazione della temperatura corporea fino alla dotazione di dispositivi di protezione individuale e collettivi, garantendo anche l'adeguata formazione al loro utilizzo». «In riferimento alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, poi - ha sottolineato Bombardieri - l'accordo favorisce misure di flessibilità oraria, con specifico riguardo a situazione di particolare necessità o bisogno del personale. Le parti hanno sancito l'impegno a proseguire il confronto sul tema del lavoro agile che - ha concluso il segretario generale della Uil - deve diventare, al di là dell'emergenza, un fattore strutturato e regolamentato». Per la Cgil si tratta «di una regolamentazione necessaria che garantisce, in tutti i luoghi di lavoro, i necessari spazi negoziali sia per la gestione del personale in servizio, sia per l'organizzazione del lavoro agile». Inoltre, aggiunge la Cgil «l'intesa prevede l'avvio di un confronto complessivo sul lavoro agile, modalità che necessita di una regolamentazione e che per noi rappresenterà una delle priorità della nuova stagione contrattuale». «Nelle prossime settimane, il nostro impegno, sarà volto - conclude la Cgil - a conciliare la ripresa delle attività, sia in servizio che da remoto, nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza».  "Seguiranno però altri tavoli sugli aspetti più problematici, fra cui un tavolo specifico sullo smart working", spiega Marcello Pacifico, segretario confederale Cisal, in una intervista a Teleborsa. "L'intenzione del Ministro Dadone - sottolinea - è arrivare al 70-80% di smart working, con una serie di servizi ai cittadini digitalizzati, che favoriscano una maggiore efficienza della PA. Al di là del Covid, l'idea è quella di continuare con il lavoro agile, in via straordinaria fino al mese di dicembre e, con il nuovo anno, rendere lo smart working una forma di lavoro ordinaria nell'ambito della PA. E' una sfida difficile, ma al passo con i tempi, e può essere realizzata". "Non si può parlare invece di lavoro agile nella scuola nella scuola", afferma il sindacalista, ricordando che il sistema scolastico conta 8 milioni di studenti e 1 milione e 300 mila fra docenti, amministrativi e dirigenti scolastici. "E' in corso un tavolo permanente presso il Ministero dell'Istruzione - dice - finalizzato alla firma di un nuovo Protocollo che permetta di avere delle regole più chiare rispetto alle corpose linee guida su cui si stanno già confrontando collegi docent, dirigenti scolastici e consigli d'istituto. E' opportuno farlo nel più breve tempo possibile perché fra un mese inizia la scuola, il primo settembre inizierà il recupero degli apprendimenti e poi dal 10 settembre ci sarà la riapertura di tutte le scuole d'Italia". "Tutto ciò ovviamente in attesa dei soldi che arriveranno dal Recovery Fund", ricorda il segretario della Cisal, spiegando che il sindacato ha chiesto al Ministro Dadone si porre all'attenzione di tutto il governo la necessità di attivare dei tavoli per esaminare i vari capitoli di spesa e quindi migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione ed eliminare la precarietà".