Opzione donna, si torna all'antico. Età di uscita non legata al numero dei figli
Opzione donna, si torna all'antico. Età di uscita non legata al numero dei figli
Il ministero del Lavoro studia il modo per confermare la versione originaria del provvedimento. Inviata al ministero dell'Economia, per la valutazione della necessaria copertura finanziaria, l'ipotesi di proroga per un anno

di redazione Roma 25/11/2022 17:57

La proroga di Opzione donna contenuta in manovra potrebbe tornare alla versione originale, e quindi l'età di uscita non sarà legata al numero dei figli, ipotesi emersa durante la riunione del consiglio dei ministri che ha approvat la manovra. 

 
Al ministero del Lavoro, secondo quanto si apprende, i tecnici di Marina Calderone studiano il modo per confermare la precedente norma (possono accedere alla pensione anticipata le lavoratrici con 35 anni o più di contributi e almeno 58 anni d'età per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le autonome), con la proroga di un anno: la proposta al momento è all'attenzione del ministero dell'economia per le coperture.

La manovra approvata da palazzo Chigiprevede invece, secondo quanto riportava il comunicato, la proroga per il 2023 con modifiche: in pensione a 58 con due figli o più, 59 con un figlio, 60 altri casi.
Sulla modifica sarebbero però stati sollevati dubbi sul rischio di incostituzionalità, perché una distinzione di questo tipo potrebbe portare a sollevare la violazione del principio di uguaglianza.