Milleproroghe, sì del senato alla fiducia. Ora è  legge
Milleproroghe, sì del senato alla fiducia. Ora è legge
Il senato ha detto 154 sì al provvedimento, sul quale il governo aveva posto la questione di fiducia. In precedenza era stato approvato dalla camera, sempre con voto di fiducia.. Le opposizioni: "Un esame di riparazione della legge di Bilancio

di redazione Roma 26/02/2020 20:25

Il senato ha detto 154 sì al .decreto Milleproroghe sul quale il governo aveva posto la questione di fiducia attraverso il ministro per i rapporti con il parlamento Federico D'Incà. Ora il provvedimento è quasi legge, dopo che in precedenza era stato approvato dalla camera, sempre con voto di fiducia.Il voto finale di domani sull'intero provvedimento, dall'esito scontato è stato anticipato a ogig, anche perché domani l'assemblea di palazzo Madama sarà chiamata ad ascoltare il ministro della Salute, Roberto Speranza, che riferirà sull'emergenza coronavirus. "Un esame di riparazione della legge di Bilancio 2020 che arriva blindato al senato così come era arrivata la Finanziaria, espropriando di tante peculiarità e potenzialità le aule parlamentari", aveva detto  Andrea de Bertoldi, senatore di Fratelli d'Italia e segretario della Commissione Finanze e Tesoro, nel corso del suo intervento in aula in discussione generale sul decreto Milleproroghe. "Un provvedimento confuso",  ha sottolineato il senatore di FdI Massimo Ruspandini, "a cui si aggiunge il ricorso alla fiducia, secondo un modello istituzionale che secondo noi sta andando oltre la Repubblica parlamentare e che espropria l'aula delle sue prerogative di dibattito e discussione". Ma ad essere sotto accusa per FdI è anche il merito del provvedimento, in particolare per il senatore Francesco Zaffini nella parte riguardante "il settore della sanità, di cui quest'anno ricorrono i 40 anni dall'istituzione del Servizio sanitario nazionale, dove vengono addirittura aumentate le risorse, cosa che di per sé potrebbe anche essere condivisibile, ma secondo criteri di una poco nobile logica spartitoria e senza una visione per il futuro della nostra Nazione". Infine, dito puntato pure sul fronte del Made in Italy con il senatore Patrizio La Pietra che in Aula accusa la maggioranza perché il decreto "manca totalmente di una visione sull'agricoltura e sul Made in Italy, oltre a non prevedere alcun sostegno alle nostre aziende in vista di quanto accadrà a causa della Brexit e dei dazi americani".