Mes, Bonafede: La maggioranza non corre rischi. Ma 4 europarlamentari lasciano il M5s
Mes, Bonafede: La maggioranza non corre rischi. Ma 4 europarlamentari lasciano il M5s
Secondo il ministro della Giustizia, i 58 tra deputati e senatori che intendono dire no alla ratifica del trattato che riformerà Il Mes non hanno alcuna intenzione di mettere in pericolo la vita del governo. A Strasburgo, intanto, Corrao, Pedicini, D'Amato ed Evi si separano dal gruppo pentastellato

di Giampiero Di Santo 03/12/2020 16:05

La fronda grillina contro il Mes non avrà effetti sulla magigoranza. A giurarlo è il ministro della Giustizia Alfondo Bonafede, che commenta così la clamorosa notizia che 58 parlamentari pentastellati, 42 deputati e 16 senatori, sono intenzionati a votare contro la ratifica del trattato che riforma il Mes, il meccanismo europeo di Stabilità che tanto agita i sonni del M5s. "Basta leggere la lettera scritta dai nostri parlamentari al presidente del consiglio Giuseppe Conte per constatare che non c'è questo rischio. Gli stessi parlamentari che l'hanno scritta precisano che non c'è un problema di maggioranza", assicura il Guardasigilli, che ha anche espresso 'massimo sostegno' al premier Conte.  Il gruppo 'dissidente', che punterebbe alla fine ad ottenere un impegno formale del governo a non usare il Fondo salva Stati, si muove anche per raccogliere adesioni contro il Decreto Sicurezza. Oggi, comunque, la vicenda ha avuto un seguito, perché 4 europarlamentari hanno deciso di uscire dal M5s  in aperto dissenso con la scelta dei vertici del M5S di votare per la riforma approvata dall'Eurogruppo martedì scorso ma di non permettere l'utilizzo dei soldi del Mes da parte dell'Italia: "La frangia ambientalista del M5S al parlamento europeo, costituita da Piernicola Pedicini, Rosa D'Amato, Ignazio Corrao ed Eleonora Evi, si separa formalmente dalla delegazione pentastallata presente in Europa per proseguire un percorso politico autonomo", si legge in una nota diffusa da Pedicini. "La giravolta sul Mes è il dulcis in fundo che mi ha convinto ad abbandonare il Movimento", ha annunciato Corrao: "Dire lo avalliamo ma 'non lo attiveremo' è una clamorosa offesa a chiunque possiede un cervello e anche una incredibile violazione del programma elettorale. Il nostro impegno con i cittadini era di fare il massimo per smantellare, liquidare il fondo salva stati e altri strumenti di austerity".

Una presa di posizione e di distanze nettissima, quella dei 4 dissidenti, commentata con dispiacere da Alessandro Di Battista, il pasionario del M5S: "Questa vostra scelta mi dispiace e per me è un errore", ha sottolineato. Di Battista scrive sotto il messaggio di addio di Corrao su Fb  e gli ricorda di aver tante volte espresso la sua contrarietà ad abbandonare : "Sei una persona per bene e sei un amico e per me l'amicizia così come la riconoscenza è un grande valore. É stato un onore aver fatto battaglie e migliaia di km insieme a te... Ad ogni modo è la tua vita. In bocca al lupo".