Manovra, Ungaro (Italia viva): "Dalla cannabis light quasi 6 miliardi per lo stato
Manovra, Ungaro (Italia viva): "Dalla cannabis light quasi 6 miliardi per lo stato
Il deputato di Iv, in una interrogazione parlamentare invita il governo a varare, dopo la legge n. 242 del 2016 che ha disciplinato la coltivazione, anche norme volte a disciplinare la commercializzazione della cannabis light.

di redazione Roma 13/11/2019 18:28

Dalla regolarizzazione della vendita della cannabis light lo Stato potrebbe incassare imposte per 5 miliardi di euro e produrre risparmi sulle spese di magistratura e sicurezza per oltre 700 milioni. È quanto sottolinea Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva, in una interrogazione parlamentare nella quale si invita il governo a varare, dopo la legge n. 242 del 2016 che ha disciplinato la coltivazione, anche norme volte a disciplinare la commercializzazione della cannabis light.  Ungaro rileva che, dopo il varo della legge sulla coltivazione della cannabis sativa e della circolare del Ministero dell’Interno del 31 luglio 2018 che ha fissato il limite dello 0,5% di Thc oltre il quale le infiorescenze sono considerate sostanze stupefacenti, si è assistito alla diffusione di centinaia di canapa shop dove è possibile comprare i prodotti della cannabis. “Tale sostanza è oggi di libero accesso anche per i minorenni, essendo commercializzata senza limitazioni in punti vendita oppure tramite i canali online”. Una situazione che nemmeno la recente sentenza della Cassazione (maggio 2019), rinviando al giudice di merito la verifica sugli effetti psicotropi delle sostanze vendute, ha contribuito a chiarire. Ungaro cita uno studio dell’Università di Messina e afferma che “applicando una tassazione simile a quella dei tabacchi e sulla base di un prezzo di circa 10 euro, le entrate per lo Stato sarebbero pari a circa 5 miliardi di euro”. A ciò si aggiungono 768 milioni di riduzione della spesa pubblica, di cui 540 milioni per la magistratura carceraria e 228 milioni per operazioni di ordine pubblico e sicurezza. Un altro miliardo e più, insomma, che porterebbe il beneficio per le casse dello Stato a poco meno di 6 miliardi