Manovra, Mulè: ci sono fondi per portare le pensioni minime a 600 euro
Manovra, Mulè: ci sono fondi per portare le pensioni minime a 600 euro
Il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia: scavando nelle pieghe del bilancio dello Stato è possibile trovare altri fondi almeno per chi ha più di 70 anni e un Isee molto basso

24/11/2022 09:26

"Questa manovra ha il pregio di aver rivalutato le pensioni minime del 120% portandole a 574 euro, cosa che non accadeva dal 2002 quando al governo c'era Silvio Berlusconi". Lo dice il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, intervenendo alla trasmissione Omnibus su La7. Il parlamentare azzurro ha proseguito: "Noi di Forza Italia diciamo al governo che, scavando nelle pieghe del bilancio dello Stato, è possibile trovare altri fondi per portarle a 600 euro, almeno per chi ha più di 70 anni e un Isee molto basso. Su questo non ci sarà da fare alcun braccio di ferro in maggioranza". Una manovra migliroabile dunque. Come conferma anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Sulla manovra non c'è alcun problema nella maggioranza", dice al Corriere della Sera Tajani. "La linea dentro Forza Italia la dà Berlusconi. Ognuno può dire quello che pensa e ovviamente tutto è migliorabile, ma un governo si trova a fare i conti con la realtà", sottolinea Tajani in merito ad alcuni pareri sulla legge di bilancio espressi da esponenti di Fi. "La manovra è stata scritta con tempi molto ristretti e in una situazione economica molto complicata, tra guerra e crisi energetica, ma imprime una svolta politica, c'è l'inizio di un cambiamento", spiega il coordinatore nazionale di Forza Italia, che aggiunge: "Non si può realizzare tutto subito, questo è l'inizio. È una legge di Bilancio che ha una visione. Le pensioni? Le abbiamo aumentate. Le tasse? Le abbiamo abbassate. È chiaro che non sono stati raggiunti tutti gli obiettivi della campagna elettorale ma abbiamo cinque anni, porteremo a termine tutto. Abbiamo dato grande sostegno alle famiglie e alle imprese per gli alti costi dell'energia. Ci sono aiuti per i più deboli e per il ceto medio è un segnale di attenzione per i pensionati". Sulle pensioni interviene anche il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. "Io la chiamo Quota 41, quella che abbiamo sempre promesso e sulla quale ora facciamo il primo passo. Molti si aspettavano una Quota 41 libera, senza vincoli di età, ma questo governo è arrivato il 22 ottobre e non poteva mettere in piedi una riforma in poco tempo, dovendo concentrare le risorse sul caro-bollette. Ci siamo dati il 2023 per portare avanti questo percorso, però intanto volevamo dare un segnale", dice ad Avvenire, aggiungendo che "sono circa 50mila le persone che potranno andare in pensione con questo meccanismo, mentre con la Quota 102 si prevedevano 16mila uscite, ma ce ne sono state solo 8mila. Si tratta quindi di un allargamento della platea".