Manovra, Conte vuole un vertice e ne prepara un altro
Manovra, Conte vuole un vertice e ne prepara un altro
Convocati per giovedì ministri e sottosegretari, capigruppo di camera e senato, capi delegazione dei quattro partiti di maggioranza per trovare un'intesa su tempi e modi di approvazione. Poi, previsto un week end di lavoro per "fare squadra", con Zingaretti, Di Maio, Renzi e Speranza

di Giampiero Di Santo 12/11/2019 14:27

Giuseppe Conte prende l'iniziativa sulla manovra di bilancio e convoca un vertice di maggoranza per giovedì 14 novembre con l'obiettivo di trovare un'intesa sui tempi e i modi di discussione in parlamento della legge di Bilancio prima che scada il termine per la presentazione degli emendamenti. Oltre a Conte, parteciperanno i ministri e i sottosegretari competenti, i capi delegazione dei quattro partiti, i capigruppo di camera e senato, i presidenti di commissione e i capigruppo in commissione. Conte mira così a consolidare la maggioranza e il governo dopo le incomprensioni e le tensioni di queste settimane. E in serbo il presidente del consiglio ha anche quella che potrebbe essere una carta diciamo a soprpresa, cioè l'organizzazione, a manovra approvata, di una sorta di week end di lavoro che veda riuniti insieme tutti i leader della maggioranza, Nicola Zingaretti (Pd), Luigi Di Maio (M5s), Matteo Renzi (Iv), Roberto Speranza (Leu) e così via con l'obiettivo di fare squadra un po' come tentò di fare Romano Prodi premier e leader dell'Ulivo nel 1997, quando nel Castello di Gargonza, nella campagna di Arezzo, convocò un seminario riservato a ministri, parlamentari e intellettuali al quale partecipò anche l'attuale presidente della Repubblica, Segio Mattarella. Il professore di Reggio Emilia fu anche oerganizzatore di un altro week end politico, questa volta a Caserta l'11 gennaio del 2007, dove nella Reggia riunì tutto il suo governo sostenuto dalla pletorica Unione, una maggioranza composta da dieci partiti. C'era, nella squadra, il ministro dello Sviluppo, Pier Luigi Bersani, che presentò le sue lenziolate, una serie di leggi per liberalizzare interi settori dell'economia. Terzo vertice, questa volta il 12 maggio del 2013, e secondo premier, Enrico Letta. Che riunì i suoi ministri nell'abbazia di Spineto (Siena) nel tentativo di creare un ambiente positivo tra ministri di varie estrazioni politiche in considerazione del fatto che quello guidato da Letta era un esecutivo di larghe intese. In precedenza, era il 1994, anche Silvio Berlusconi non aveva resistito alla tentazione di chiamare a raccolta, a Fiuggi, i nuovi eletti di Forza Italia. E nel 2013, 5 aprile, era stato Beppe Grillo a chiamare i superinesperti eletti del M5s a Fiumicino, in un agriturismo, per valutare lo stato delle trattative per la formazione del governo. Conte, insomma, rinnova una consuetudine. Chissà che non riesca nel tentativo di conciliare l'inconciliabile, come riusciva un tempo a fare Antonio Maccanico, la ciui abilità nel mediare era tale che di lui si diceva che sarebbe stato in grado di far mettere d''accordo anche due sedie vuole.