M5s stoppa Conte sul reddito di cittadinanza. Di Maio: è migliorabile
M5s stoppa Conte sul reddito di cittadinanza. Di Maio: è migliorabile
Acque agitate nella maggioranza. I pentastellati, Di Maio in testa, difendono la misura economica dal tentativo di revisione. Zingaretti chiede maggiore concretezza sui fondi europei

29/09/2020 09:32

"Mi dá rabbia vedere che c'è chi non perde occasione per strumentalizzare la prima vera misura contro la povertá mai varata in Italia. Sul reddito di cittadinanza hanno raccontato ogni genere di bugia, l'ultima ha riguardato quelle bestie dei fratelli Bianchi e la morte del povero Willy. Falsitá rilanciate da alcuni solo per colpire il M5S e che non voglio nemmeno commentare". E' quanto scrive su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Al Movimento 5 stelle non è piaciuta la fuga in avanti del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sul reddito di cittadinanza. L'ex capo politico apre soltanto a un miglioramento del provvedimento. "Ciò non significa che questo aiuto non sia migliorabile", aggiunge sul social Di Maio. "D'altronde, dopo la pandemia è cambiato tutto, siamo entrati in una crisi economica che oggi deve spingerci a guardare oltre, ad avere una visione e ad aggiornare anche alcuni provvedimenti cardine del MoVimento, proprio come il reddito. Non significa cancellarlo, anzi. Si può però fare un tagliando, un adeguamento alle attuali necessitá del Paese. E questo spirito, oggi, unisce tutto il Governo". Di Maio sottolinea come "sia infatti giunto il momento di elaborare un grande progetto per coinvolgere i percettori del reddito nei lavori di pubblica utilitá. Soprattutto in questo momento, chi prende il reddito deve poter dare un contributo alla societá e soprattutto ai propri Comuni. Nessuno può starsene con le mani in mano nella fase in cui ci troviamo. Stiamo attraversando un momento molto delicato, dal punto di vista economico servirá lo sforzo di tutti ed è bene che i percettori diano un sostegno diretto al Paese, mettendosi a disposizione anche delle piccole e medie imprese. Naturalmente, questo prevede che i Comuni approvino anche i decreti per permettere l'impiego di chi percepisce il reddito, mentre ad oggi su 8.000 solo 400 lo hanno fatto".

"Dal reddito di cittadinanza non si torna indietro, ma è una riforma che va completata", sostiene la viceministra dell'economia Laura Castelli. I Cinquestelle hanno subito fatto muro per difendere la misura sulla quale hanno fondato parte del programma politico del Movimento. Conte aveva chiesto che entro sei mesi venisse resa operativa la struttura informatica che deve aiutare l'incontro fra imprese e disoccupati, struttura oggi inesistente, in modo che la misura non resti meramente assistenziale.

M5s tiene, dunque, il premier sotto pressione. "Nel vertice di governo dell'M5S", spiega la viceministra, "si è deciso di "accelerare sulla riforma del fisco, proseguendo nell'azione che abbiamo già intrapreso per la riduzione delle tasse. Dobbiamo semplificare il rapporto tra cittadini, imprese e Stato, riducendo anche molti degli adempimenti che, grazie alla digitalizzazione, stanno diventando superflui". "Su Quota 100", aggiunge Castelli in un'intervista al Corriere della sera, "nessun colpo di spugna. Abbiamo sempre parlato di una misura sperimentale, che favorisse anche un ricambio generazionale. C'è un termine di questa sperimentazione, e quello resta saldo".

Pressioni al premier arrivano anche dal Pd. Il segretario, Nicola Zingaretti, tiene acceso il faro sul Recovery fund, dicendo che "non si può perdere questa occasione storica" e chiedendo "maggiore concretezza, niente misure spot. Ci sono ancora troppe lentezze e distanze tra gli alleati che dovrebbero avere invece una visione comune". Zingaretti è disposto a concedere piú tempo, fino a dicembre, sul Mes, per venire incontro agli alleati ed evitare agguati in Parlamento che potrebbero mettere a rischio la tenuta dell'esecutivo.

Sul fronte delle opposizioni c'è da registrare la posizione di Silvio Berlusconi. Il capodelegazione pd al governo, Dario Franceschini, aveva indicato tre punti sui quali aprire il dialogo con l'opposizione: la gestione dell'emergenza Covid, l'utilizzo del Recovery Fund, le riforme. "Nessuno piú di me ha cercato di dare un contributo al Paese e al governo, pur nella distinzione dei ruoli", ha commentato Berlusconi al telefono coi suoi. "Da forza responsabile, in questa fase delicata per il Paese, abbiamo offerto la nostra collaborazione. Io stesso mi sono battuto in Europa per garantire all'Italia la fetta piú consistente del Recovery Fund. Siamo sempre disponibili a dare una mano, senza per questo sostenere la maggioranza: Forza Italia resta saldamente all'opposizione".