Lollobrigida: Pos e contante possono essere rivisti, il reddito di cittadinanza no
Lollobrigida: Pos e contante possono essere rivisti, il reddito di cittadinanza no
Il ministro dell'Agricoltura e numero due di Fratelli d'Italia: l'impostazione che Meloni ha dato è chiara: tutti gli aspetti non fondamentali della manovra, possono essere discussi e ridefiniti

06/12/2022 09:35

Governo in retromarcia sulle novità più criticate introdotte dalla prima legge di bilancio del governo di Giorgia Meloni. "Le norme su Pos e contante possono essere riviste, quelle sul reddito di cittadinanza no". Lo ha detto Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura e numero due di Fratelli d'Italia, in un'intervista alla Stampa. Alla domanda se le critiche di Banca d'Italia, Cnel e Corte dei Conti sul tetto al contante e alle misure sul Pos siano il segno di un'ostilitáà di alcuni pezzi dello Stato al governo, "l'establishment aveva verso di noi un pregiudizio originario e naturale. Ma davanti a un consenso così ampio e a una coesione interna totale sono venuti meno quei sospetti. Poi è ovvio che ognuno fa il suo mestiere e noi rispettiamo l'autonomia di queste istituzioni. In una legge così ampia sarebbe anomalo se non ci fossero rilievi", ha precisato Lollobrigida. Le critiche sono solo "su singoli aspetti della legge di stabilitá. Non voglio dire marginali, ma sicuramente non centrali. I temi cardine, quelli per i quali l'Italia viene giudicata, sono in sicurezza. L'ossatura della manovra non è in discussione e anche i mercati stanno dimostrando di apprezzare. E questa è la cosa piú importante per noi", ha sottolineato il ministro. "L'impostazione che Meloni ha dato è chiara: tutti gli aspetti non fondamentali della manovra, possono essere discussi e ridefiniti. Se ci chiedono di mantenere così com'è il reddito di cittadinanza noi diciamo di no. Ma su altre cose -ha precisato- siamo disposti a ragionare con serenitá". Lollobrigida ha escluso che sulla manovra si rischi l'esercizio provvisorio. "No. Io sono ottimista. Tutti i parlamentari sanno che bisogna dare delle risposte al Paese. La maggioranza si mostrerà coesa e anche l'opposizione, sono certo, darà il suo contributo. Io esprimo semplicemente un auspicio, per il momento non vedo segni di ostruzionismo. Certo, evocare la piazza", come fa Giuseppe Conte, è un atteggiamento che contrasta nettamente con quello che Conte fece quando era a Palazzo Chigi. E sottolineo che quando governava lui noi abbiamo fatto opposizione in un altro modo". Sul Pnrr, "sono tra quelli che pensano che è interesse dell'Europa non disperdere le risorse. Il Piano è stato scritto rapidamente, in una situazione molto differente a questa. Questo ha fatto sì che i progetti non rispondessero a una strategia precisa. Spesso sono stati utilizzati progetti vecchi, perchè subito "cantierabili", che nel frattempo però erano diventati irrealizzabili, a causa degli aumenti dei materiali. L'obiettivo non è spendere i fondi, ma spenderli bene. Questi non sono soldi del Monopoli. Pongo una domanda. Se l'Italia non è riuscita a spendere meno soldi in piú tempo, come fa a spenderne di piú in meno tempo? La macchina dello Stato è rimasta quella, nessuno ci ha lasciato un'organizzazione nuova". In merito al ritardo dei progetti, secondo il ministro, non ha inciso il cambio di governo. "Le critiche che faccio io le si potevano ascoltare già durante il governo Draghi, da parte delle persone che conoscono i dossier. Era comune che si dicesse che non tutto sarebbe stato realizzabile e speso. E che quindi andava ridiscussa la pianificazione. C'era però un governo che doveva sopravvivere, nonostante gli sforzi di Draghi".