L’Ocse corregge gli errori delle multinazionali
L’Ocse corregge gli errori delle multinazionali
Sul funzionamento delle rendicontazioni paese per paese (country-by-country reporting, CbC), oltre agli orientamenti, è stata pubblicata una lista di quattordici errori comuni commessi dai gruppi multinazionali nella preparazione delle rendicontazioni

di di Matteo rizzi 13/11/2019 08:10

Rendicontazioni paese per paese delle multinazionali, l'Ocse corregge gli errori. Il Framework del progetto Beps contro l'erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili dell'Ocse ha pubblicato nuovi orientamenti interpretativi per dare maggiore certezza alle amministrazioni fiscali e ai gruppi multinazionali sull'attuazione e sul funzionamento delle rendicontazioni paese per paese (country-by-country reporting, CbC). Oltre agli orientamenti, è stata pubblicata una lista di quattordici errori comuni commessi dai gruppi multinazionali nella preparazione delle rendicontazioni. Una nuova guida che completa la serie di indirizzi relativi all'interpretazione e al funzionamento dell'azione 13 del Beps denominata «Documentazione dei prezzi di trasferimento e relazioni paese per paese». Le nuove linee guida comprendono domande e risposte, tra l'altro, sul trattamento dei dividendi ricevuti, sul funzionamento delle registrazioni, sull'uso di importi arrotondati nelle rendicontazioni di un gruppo multinazionale e sulle informazioni che devono essere fornite in relazione alle fonti dei dati utilizzati. È stata quindi pubblicata una sintesi degli errori comuni commessi dai gruppi multinazionali nella preparazione delle relazioni CbC. Ad esempio, viene specificato che l'inserimento del codice fiscale è sempre obbligatorio, che la valuta in cui sono pubblicate le rendicontazioni deve essere quella della società madre in casi specifici, che all'interno della Tabella 1 della rendicontazione è necessario pubblicare gli importi precisi e non arrotondati. La pubblicazione di questa sintesi aiuterà i gruppi multinazionali ad evitare gli errori e far si che le amministrazioni fiscali possano individuarli facilmente. Le relazioni paese per paese sono state elaborate nel 2015 in risposta all'azione 13 del piano Ocse/G20 contro l'erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili (Beps). Il sistema impone a tutte le grandi imprese multinazionali di preparare una relazione paese per paese con dati aggregati sulla ripartizione globale del reddito, degli utili, delle imposte pagate e delle attività economiche nelle giurisdizioni in cui opera. Le relazioni sono condivise con le amministrazioni fiscali per aiutare a valutare se una multinazionale eluda le imposte attraverso prezzi di trasferimento inappropriati o attraverso altri mezzi. Lo scorso settembre (si veda ItaliaOggi del 4/09/2019) sono stati diffusi i risultati della seconda fase di valutazione del progetto. Grazie all'allargamento della rete di scambio arrivata a 166 paesi, tutte le multinazionali del mondo con un fatturato consolidato superiore a 750 mln di dollari sono coperte dallo scambio di dati. Nel report è stato valutato il rispetto dei principi Beps dai diversi stati del gruppo e l'Italia è stata promossa a pieni voti. Il progetto Beps «pone al centro il dialogo tra governi e imprese, un aspetto fondamentale per garantire che la rendicontazione CbC sia attuata in modo coerente in tutto il mondo», ha dichiarato l'Ocse. Aggiornare costantemente gli strumenti di indirizzo è necessario per garantire «un'attuazione coerente» che «non solo garantirà parità di condizioni, ma fornirà anche certezza per i contribuenti e migliorerà la capacità delle amministrazioni fiscali di utilizzare le segnalazioni CbC nel lavoro di valutazione dei rischi».

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